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Alla faccia di chi lo dava per spacciato: Steve Jobs a colloquio con Obama in compagnia di Schmidt e Zuckerberg

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Alla faccia di chi lo voleva morto, ma soprattutto alla faccia del peggior sciacallaggio giornalistico che in poche ore si è scatenato per darlo per spacciato: Steve Jobs, fondatore e uomo simbolo della Apple, incontrerà giovedì sera (venerdì notte, dunque, in Italia), il presidente degli Usa, Barack Obama, a San Francisco, per discutere di tecnologia. All’incontro dovrebbero partecipare anche Eric Schmidt (Google) e Marck Zuckerberg, fondatore di Facebook.

Il “triumvirato della rete”, il trio di “geek” che tiene in pugno il mondo dell’innovazione, riunito davanti al presidente degli Stati Uniti.

 

La notizia si scontra fortemente con quanto in queste ore è esploso sulla Rete in seguito alla rivelazione del National Enquirer, un quotidiano scandalistico dal taglio decisamente gossipparo, che ha sostenuto che a Jobs resterebbero ormai solo sei settimane di vita. La “diagnosi” l’avrebbe fatta uno specialista di terapia intensiva, Samuel Jacobson, sulla base di alcune foto, poco nitide e alquanto sgranate, che ritraggono Jobs vicino al Centro Oncologico di Standford, lo stesso ospedale in cui si sottoponeva alla chemioterapia per il suo cancro al pancreas.

 

Una deduzione, più che una diagnosi medica, insomma. Ma così poco è bastato per amplificarsi e diffondersi a macchia d’olio in Rete che, come un frullatore impazzito, macina tutto vertiginosamente.  E, come sempre succede, è bastato poco per diventare “verità” dominante. Panico tra gli Apple-fan.

 

Ecco, allora, che l’incontro tra i tre geek sarà senza dubbio anche l’occasione per rivedere in pubblico il 55enne Jobs e capire come stia veramente, dopo che il mese scorso annunciò che si sarebbe preso una pausa dal lavoro per “concentrarsi sul suo stato di salute”.

Stasera Jobs discuterà di innovazione, tema caro all’amministrazione Obama che, fin dal primo giorno di lavoro alla Casa Bianca, non ha mai smesso di spronare gli americani ad aver fiducia nella propria nazione, non smettendo mai di ricordare, in tempi di forte crisi economica, che bisogna essere orgogliosi di ciò che gli USA sono stati in grado di generare, da Google a Facebook.

A colloquio con Obama non ci saranno solo i guru di Facebook, Google ed Apple, ma anche diversi imprenditori dell’ICT, per discutere di ricerca e sviluppo, investimenti, innovazione ed energia pulita. Uno sviluppo che Obama intende coordinare insieme ai maggiori protagonisti della innovazione made in USA.

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