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In occasione della 61esima Edizione del Festival internazionale del film di Berlino (10-20 febbraio), l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo ha pubblicato i dati sull’affluenza alle sale europee nel corso del 2010. Al momento si tratta di numeri provvisori essendo ancora in via di definizione e realizzati in collaborazione con EFARN (European Film Agency Research Network).
Le cifre raccolte registrano un calo del 2% per un totale di 961 milioni di biglietti venduti. Nel 2009 erano stati 980 milioni mentre negli ultimi dieci anni il picco s’era raggiunto nel 2004 con 1013 milioni.
Lo scorso anno s’è caratterizzato da una frequentazione che è variata sensibilmente da Paese a Paese: è diminuita in 11 dei 23 mercati Ue (dei quali sono già disponibili i dati provvisori) ed è aumentata in 12 di questi.
Sebbene sia ancora troppo presto per una stima complessiva degli incassi dei boxoffice della Ue, il loro aumento in 14 dei 21 mercati Ue (per i quali sono attualmente disponibili i dati) consente di dire che i film 3D hanno ancora una volta sostenuto la crescita sebbene non abbiano contribuito a stimolare l’affluenza alle sale come era stato nel 2009.
Grazie all’uscita di “Avatar”, nel 2010 l’Italia ha registrato la crescita più importante in valore assoluto dal 1987 a oggi. Il boxoffice complessivo è stato di 734,2 milioni di euro, per 109,9 milioni di biglietti venduti. I dati sono stati forniti all’Osservatorio Ue da Cinetel/ANICA (Leggi articolo).
La Francia ha superato il record del 1967 con 201,1 milioni di ingressi (+5,4 milioni, +2,7 %).
L’afflusso è invece notevolmente diminuito in Germania (-19,7 milioni, -13,5 %), Regno Unito (-4,2 milioni, -2,4 %) e Spagna (-12,8 milioni, -11,7 %).
Nei Paesi extra-Ue, la Russia continua a registrare un impressionante trend crescente con un aumento del 19,5% degli ingressi in sala (165,5 milioni di biglietti venduti) e diventa il terzo mercato europeo per il cinema in termini di affluenza alle sale, quasi come il Regno Unito. Il 2010 è stato un anno positivo anche per la Turchia con un aumento dell’11,3% a 41,1 milioni.
Dati ancora diversi per i film di produzione nazionale con una parte del mercato in ribasso in 13 dei 23 Sati membri di cui già si possiedono i dati e in rialzo in 10 di questi.
Tra i Paesi che nel 2010 hanno evidenziato buoni risultati bisogna citare la Repubblica Ceca e ancora una volta l’Italia.
I film italiani rappresentano il 32% del totale delle entrate (contro il 24,4 del 2009), cosa ancora più notevole alla luce della forte crescita dell’affluenza alle sale italiane.
Guidati da “Benvenuti al Sud”, remake del francese “Bienvenue chez les Ch’tis”, che ha prodotto le più grosse entrate di tutti i tempi, ben 4 film italiani figurano nei primi 10.
Nella Repubblica Ceca, i film nazionali, con una fetta di mercato del 34,8%, hanno contribuito considerevolmente all’aumento dei biglietti venduti.
Cinque dei primi 10 film più visti sono nazionali e la commedia di Jirí Vejdelek, Zeny v pokuseni (Women In Temptation) si è piazzata davanti a film di gran successo mondiale come “Avatar” o “Harry Potter”.
Il 2010 è stato invece un anno difficile per i film tedeschi che hanno realizzato quasi due volte meno ingressi rispetto all’anno precedente (circa 18,8 milioni contro 40,1 milioni) e sono i principali responsabili della scarsa frequentazione delle sale.
Tra i Paesi extra-Ue, nel 2010 la Turchia resta il primo in termini di quota di mercato dei film nazionali: i film turchi rappresentano il 53% del totale degli ingressi.