Unione Europea
La Francia non intende accogliere le critiche mosse dalla Ue al proprio progetto di nominare un commissario governativo in seno all’Autorità nazionale per le tlc (Arcep), organo chiamato a svolgere delicate funzioni di vigilanza sul mercato delle comunicazioni e del quale deve essere assicurata l’indipendenza dai partiti politici.
Il Ministro francese dell’Industria, Eric Besson, ha risposto negativamente alla lettera inviata dal Commissario Ue Neelie Kroes che minaccia l’apertura di una procedura di infrazione.
La nomina in questione è contenuta in un emendamento al disegno di legge che accoglie le disposizioni Ue del Pacchetto telecom. Il testo, che il 13 gennaio ha avuto il via libera dall’Assemblea nazionale, verrà votato oggi in senato.
La Commissione Ue ritiene che nominare un commissario del governo in seno all’Arcep porrebbe un problema di conflitto di interesse, essendo lo Stato francese azionista dell’operatore tlc France Telecom (27%). Questa la ragione per cui, nella missiva inviata il 24 gennaio a Besson la Kroes minacciava che se l’emendamento fosse passato la Ue avrebbe aperto una procedura di infrazione nei confronti della Francia.
Davanti alla mancata risposta del governo, la Ue aveva poi rincarato la dose e attraverso il portavoce Jonathan Todd aveva ricordato che “gli Stati membri, compresa la Francia, hanno l’obbligo di rispettare il diritto dell’Unione”.
Sarebbe quindi opportuno, aveva detto ancora Todd, che il governo francese non adottasse questo emendamento per evitare la procedura di infrazione.
Nella propria lettera, il Ministro ha però replicato che “l’obiettivo di questo emendamento è di contribuire a rafforzare il dialogo tra governo e Arcep, nel rispetto delle loro prerogative”.
Besson ha anche sottolineato che la nomina di un commissario governativo “non rimette in alcun modo in discussione l’indipendenza dell’Arcep” dal potere politico da sempre tutelata dal governo francese.
Ma la cosa non ha convinto la Ue da sempre sostenitrice della necessità di assicurare “totale” indipendenza alle autorità nazionali delle tlc.
La Commissione è preoccupata per le informazioni di carattere commerciale che grazie all’Arcep arriverebbero al governo attraverso il commissario designato.
“Lo Stato – aveva spiegato Todd – è un azionista molto importante di France Telecom e l’Arcep ha accesso a informazioni commerciali delicate” e a progetti e piani strategici dei principali concorrenti dell’operatore tlc come quelli per l’assegnazione delle frequenze per il 4G.
Il Ministro nella propria lettera ha chiarito, scendendo nei dettagli, quelle che saranno le future competenze del commissario governativo. Prevista inoltre una disposizione che esclude il commissario in questione da tutte le votazioni dell’Arcep. Il commissario però avrà potere di far inserire all’ordine del giorno questioni che interessano la politica in materia postale o di comunicazioni elettroniche. Besson ha anche assicurato che essendo il commissario un funzionario pubblico “sarà tenuto al segreto professionale” specie in materia industriale e commerciale. Il Ministro ha ricordato che in caso contrario il commissario incorrerebbe nelle sanzioni previste dal codice penale.