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Digitale terrestre: DGTVi invita ad accelerare lo switch-off per non perdere il primato europeo

Italia


E’ giunto il momento delle decisioni” per quanto riguarda il calendario degli switch-off 2011. Lo ha dichiarato DGTVi, ricordando che, l’Agcom ha chiesto di anticipare di un anno il passaggio al digitale terrestre.

Alcuni broadcaster nazionali condividono questa posizione mentre le TV locali, preoccupate dalla coincidente gara per l’assegnazione dei canali 61-69, spingono per un rallentamento dei tempi.

La decisione spetterà al Ministro dello Sviluppo Economico e al Comitato Nazionale Italia Digitale.

“Con la Spagna che ha già concluso la transizione e la Francia che si appresta a farlo entro quest’anno – sottolinea DGTVi – sarebbe davvero un peccato perdere quel primato europeo che l’Italia, per una volta, aveva conquistato. Anche nell’interesse degli utenti ancora in analogico e delle imprese che devono sopportare la coesistenza di trasmissioni diverse“. Occorre accelerare, soprattutto nelle decisioni, per portare in digitale quell’ultimo 30% del Paese che non può essere discriminato.

 

A dicembre le regioni protagoniste della digitalizzazione televisiva sono state Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Immediata la crescita del digitale terrestre nelle tre regioni, con la punta del Veneto, dove la piattaforma TDT si assesta già al 78,5%. In queste tre regioni il digitale terrestre si conferma la piattaforma più utilizzata, anche se si segnala il dato di utilizzo della piattaforma satellitare (free+pay) in Emilia Romagna dove raggiunge il 20,9%. La curiosità di accedere ai nuovi canali nativi digitali spinge telespettatrici e telespettatori delle tre regioni a trascorrere più tempo davanti al televisore. Di rilievo il valore del Friuli Venezia Giulia che, dopo il calo di fruizione del 2009, registra un’impennata nel consumo TV a 350 minuti al giorno (+26 minuti).

 

Secondo i dati E-Res, a novembre 2011 la diffusione della TDT (almeno un decoder nella residenza principale) sale a 18.395.000, con una crescita di circa 470 mila unità rispetto al dato di ottobre e di circa 3,1 milioni dall’inizio del 2010. A livello nazionale, le famiglie dotate di TDT salgono così al 74,6% a fine novembre. Dopo la stabilizzazione registrata ad ottobre, determinata da diversi fattori (razionalizzazione del parco televisori, sostituzione di ricevitori esistenti, churn fra piattaforme), in novembre torna a crescere il numero dei ricevitori TDT presenti nelle famiglie, che raggiunge il valore di 31.057.000.

 

Dicembre 2010, informa ancora DGTVi, è stato un mese determinante per il consumo di TV digitale, che raggiunge il massimo storico del 75,7%. All’interno delle piattaforme digitali si segnala la performance della TDT, utilizzata per seguire la programmazione televisiva per il 58,8% del tempo dedicato in Italia alla TV. Il consumo TDT è cresciuto di circa 28 punti percentuali (+88%) dal gennaio 2010, di cui oltre 10 (+22%) solo a dicembre grazie alla transizione al digitale di Lombardia e Piemonte Orientale (ultimata a fine novembre, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto sono invece migrate nel corso di dicembre). Sale anche il satellite, al 16,3%, viceversa va al minimo storico, 24,4%, l’analogico, ormai piattaforma residuale.

Nel mese di novembre 2010, grazie al traino degli switch-off del Nord Italia, il numero dei ricevitori TDT venduti si attesta a 2.438.000, oltre 900.000 in più rispetto al dato di ottobre. Del totale ricevitori venduti a novembre, il 35% circa (865 mila) sono integrati, il 59% circa zapper e il 6% STB MHP. Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti dal febbraio 2004 si attesta a fine novembre a quota 43.888.000. Di questi, 18,7 milioni sono integrati (43% del totale) e i restanti 25,2 (57%) esterni. Nei primi 11 mesi del 2011 sono stati venduti circa 15 milioni di ricevitori TDT.

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