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Censura: Google lancia servizio Twitter via telefono per aiutare gli egiziani a farsi sentire

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Internet è un enorme problema per i regimi autoritari e i recenti blocchi della rete in Tunisia e in Egitto ne sono la prova più lampante: la prima reazione alle proteste del popolo è stata quella di mettere il web e i cellulari in quarantena per stoppare l’infezione democratica.

Per consentire agli utenti di aggirare il blocco di internet imposto dal governo e di inviare dei messaggi su Twitter senza ricorrere a una connessione web, Google ha messo in piedi un servizio telefonico – sviluppato insieme agli ingegneri del social network – che permette di lasciare un messaggio vocale che viene automaticamente tradotto in testo e pubblicato su Twitter col tag  #egypt.

 

“Come molte altre persone, siamo incollati alle informazioni provenienti dall’Egitto e abbiamo riflettuto su quello che avremmo potuto fare per aiutare la gente del posto”, si legge sul blog ufficiale del gruppo.
Il post è intitolato “Un po’ di lavoro questo weekend che servirà (speriamo) a permettere agli egiziani di farsi sentire” e indica i numeri internazionali cui lasciare i messaggi (+16504194196 o +390662207294 o +97316199855), precisando che per mettersi in contatto non c’è bisogno di connessione internet.

Le autorità egiziane, come quelle tunisine prima, hanno interrotto in larga parte i servizi di accesso a internet dopo le manifestazioni che chiedevano le dimissioni del presidente Hosni Moubarak.
Le reti sociali come Facebook e Twitter, utilizzate dai manifestanti per coordinare le proprie azioni, dare testimonianza della situazione nel paese, mobilitare giornalisti e opinione pubblica, sono state immediatamente bloccate. Nonostante le rassicurazioni dei gestori (Vodafone e Orange Egypt hanno fatto sapere di aver ripristinato i servizi ma al momento i loro siti restano irraggiungibili) solo alcune connessioni – principalmente reti private di grandi aziende – hanno continuato a funzionare. Le reti mobili sembravano aver ripreso a funzionare, ma in maniera molto precaria. Secondo Reporter Sans Frontieres, tuttavia, al momento è possibile comunicare via Wi-Fi o utilizzando una scheda Sim di un gestore straniero. La censura al 100% dei nuovi mezzi di comunicazione, insomma, come dimostra anche l’iniziativa Google, è impossibile, ma le prese di posizione dei governi più autoritari dimostrano quanta paura ne abbia il potere, soprattutto quando è corrotto.

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