eBook. Apple non cede: ‘No alle app che spostano gli acquisti fuori dall’App Store’

di Alessandra Talarico |

La società di Steve Jobs vuole impedire che le applicazioni dirottino gli utenti su altri Store. L'obiettivo, secondo gli analisti, è quello di far capire il valore della piattaforma, non solo dei dispositivi.

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Apple vuole un maggior controllo sull’App Store: nessuna applicazione potrà permettere agli utenti di acquistare contenuti al di fuori del circuito dello store o consentire l’accesso ad acquisti effettuati al di fuori dal negozio virtuale della Mela.
Lo rivela il New York Times, secondo cui Apple avrebbe rifiutato un’applicazione sviluppata da Sony, che avrebbe consentito agli utenti di acquistare e leggere eBook dal Sony Reader Store. Da ora in poi, avrebbe detto Apple a Sony, tutti gli acquisti ‘in-app’ dovranno inevitabilmente passare dall’App Store.

 

La decisione, riferisce il quotidiano newyorkese, potrebbe incidere sulle strategie di società come Amazon e altre che vendono prodotti concorrenti dell’iPad e offrono applicazioni mobili gratuite che permettono agli utenti di leggere i libri acquistati anche su altri dispositivi. Chi possiede un iPad, ad esempio, non ha bisogno di un lettore Kindle per leggere i libri digitali acquistati su Amazon.

“E’ l’opposto di quello che volevamo portare sul mercato”, ha affermato Steve Haber, responsabile della divisione digital reading di Sony, che ha sottolineato come l’obiettivo del gruppo giapponese è sempre stato quello di “portare i contenuti sul più alto numero possibile di dispositivi non su un solo dispositivo in un unico store”.

Il cambiamento, sottolineano gli analisti citati dal New York Times, “è il segnale di uno spostamento di Apple”, che ha guadagnato più soldi dalla vendita di dispositivi che dalla vendita di musica, eBook o applicazioni, ma è anche una mossa che sorprende, dal momento che la società ha recentemente dichiarato di voler essere più collaborativa con gli editori e i produttori di contenuti, i quali hanno sempre lamentato il poco controllo sulle modalità di distribuzione dei contenuti sui dispositivi Apple.

“Questo cambiamento improvviso, è anche il segnale – dice James L. McQuivey di Forrester Researchche Apple vuole spostare il focus sul valore della propria piattaforma, non solo su quello dei dispositivi che hanno fatto fin qui la sua fortuna”.

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