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LinkedIn, la rete sociale dedicata ai professionisti, ha depositato alla SEC i documenti per l’offerta pubblica iniziale, apprestandosi a diventare il primo social network quotato in Borsa.
Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli sul numero di azioni messe sul mercato e sulla forchetta di prezzo per l’offerta, ma gli addetti ai lavori ritengono che l’operazione riguarderà non più del 10% della compagnia. Dal momento che sul mercato privato, le azioni di LinkedIn vengono vendute per 30 dollari, portando il valore del sito circa 3 miliardi di dollari, l’operazione potrebbe permettere di raccogliere una cifra stimata in 175 milioni di dollari, una parte dei quali verrebbero utilizzati per “l’acquisizione di attività, tecnologie, asset complementari”, ha specificato la società in una nota.
Fondata nel 2003, LinkedIn, che dichiara 90 milioni di utenti, ha segnato i primi profitti nel 2010 dopo una perdita di 3,4 milioni di dollari nei primi nove mesi del 2009.
La società, nei primi nove mesi del 2010 ha registrato un fatturato di 161,4 milioni di dollari (contro i 120 milioni registrati nel 2009) e un utile netto di 1,85 milioni di dollari, ma per il 2011 non attende profitti a causa degli investimenti in infrastrutture e per l’espansione internazionale.
L’IPO di LinkedIn, osservano gli analisti, sarà il banco di prova per tutte le altre web company che pensano di fare il loro ingresso in Borsa quest’anno. Tutte società – come Facebook e Skype – che contano su una vasta platea di utenti, ma che non dispongono ancora di un business model solido.
A differenza di altre web company, che contano esclusivamente sui profitti pubblicitari, LinkedIn – nella documentazione presentata alla SEC – sostiene di avere tre flussi di entrate, provenienti dalla pubblicità, dagli abbonamenti premium e dalle soluzioni per la ricerca di lavoro, segmento, quest’ultimo, che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi mesi e che ha generato il 40% dei profitti nei primi nove mesi del 2010.
Un ventaglio di servizi differenziati, quindi, che mette l’azienda in una posizione di vantaggio rispetto ad altre società attive sullo stesso mercato.
L’operazione di quotazione sarà gestita da Morgan Stanley Bank of America, Merrill Lynch e JPMorgan Chase & Co.