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Facebook comincerà a pubblicare i risultati finanziari al più tardi ad aprile del 2012, in quello che è stato interpretato come il primo passo verso la quotazione in Borsa. Venerdì, intanto, il sito ha raccolto 1,5 miliardi di dollari, dei quali un miliardo proveniente dai clienti della banca d’affari Goldman Sachs al di fuori degli Stati Uniti, nell’ambito di un’operazione che porta il valore del gruppo a 50 miliardi di dollari (36,7 miliardi di euro).
Con questa valorizzazione, dicono gli analisti, l’IPO di Facebook sarebbe una delle più importanti del settore tecnologico americano, superiore per valore a quella di eBay e Yahoo!.
Fondata nel 2004, la società ha registrato un utile netto di 355 milioni di dollari nei primi nove mesi del 2010, su un fatturato di 1,2 miliardi. A dicembre, la banca d’investimenti americana e il fondo d’investimenti russo Digital Sky Technologies hanno investito 500 milioni di dollari nella società, che ha al suo attivo circa 600 milioni di utenti e ha lanciato la sfida a giganti come Google e Yahoo! nel mercato della pubblicità online.
Per evitare problemi con la SEC (l’Autorità di controllo sulla Borsa), Goldman Sachs aveva annunciato che le azioni Facebook sarebbero state piazzate esclusivamente al di fuori degli Stati Uniti.
La società di Mark Zuckerberg ha reso noto di non avere ancora piani precisi su come utilizzare il denaro raccolto. Il responsabile finanziario David Ebersman si è limitato a dichiarare che l’accordo garantisce alla compagnia “una maggiore flessibilità finanziaria per esplorare qualsiasi opportunità si presentasse sul suo cammino”.
