Net neutrality: Verizon contro l’Autorità per le tlc. ‘La gestione delle reti non è di competenza della FCC’

di Alessandra Talarico |

Le associazioni dei consumatori contrarie al ricorso. 'E' la dimostrazione che ai giganti della telefonia non bastano neanche norme deboli e annacquate'.

Stati Uniti


Verizon

A meno di un mese dall’approvazione, negli Usa, delle nuove norme FCC volte a impedire ai service provider di bloccare l’accesso a determinati contenuti o applicazioni Web, Verizon ha fatto ricorso al tribunale per chiedere l’abolizione del nuovo schema normativo.

Dopo un dibattito che andava avanti dal 2008, l’Autorità per le tlc ha dato il via libera a dicembre 2010 al nuovo pacchetto di norme che impediranno di bloccare qualsiasi tipo di contenuto trasmesso legalmente in rete, permettendo tuttavia agli operatori di applicare tariffe differenziate per diversi livelli di servizio (come ad esempio per garantire la trasmissione di applicazioni molto voraci di banda quali i video in streaming) e di gestire le reti – attraverso i contestati sistemi di traffic management – per limitare eventuali congestioni o bloccare contenuti pericolosi.

Le società saranno comunque tenute a giustificare perché questi servizi non siano forniti sulla rete ‘aperta’ e a garantire che la gestione delle reti avvenga nella massima trasparenza.
Gli operatori mobili non subiranno le stesse restrizioni di quelli di rete fissa, ma comunque non potranno bloccare o rallentare il traffico web o determinati servizi e applicazioni.

Verizon ritiene tuttavia che la Federal Communications Commission sia andata oltre le proprie funzioni violando i diritti costituzionali della società, e ha depositato un ricorso presso la corte di appello del distretto di Columbia, la stessa che – nell’aprile dello scorso anno – ha sentenziato che la FCC (che aveva sanzionato l’operatore via cavo Comcast per aver bloccato l’accesso ai servizi di BitTorrent)  non ha la competenza di stabilire se gli operatori possano o meno limitare il traffico internet sulle loro reti.
 

Sullo sfondo, la battaglia dei grandi fornitori di servizi internet per evitare l’intromissione del governo nella gestione delle proprie attività.

“Riteniamo che questa affermazione di potere della FCC sulla regolamentazione delle reti a banda larga vada al di là di ogni autorità concessa dal Congresso, creando incertezza nel settore delle comunicazioni, tra gli investitori e i consumatori”, ha dichiarato Michael E. Glover, vicepresidente senior e vice consigliere generale di Verizon.

La FCC, dal canto suo, non ha commentato la notizia, ma un suo funzionario ha spiegato che la causa viola le regole della Commissione. Anche le associazioni dei consumatori si sono schierate contro Verizon: il gruppo  Free Press, ad esempio, ritiene che la decisione dell’operatore “dimostra che anche le regole più deboli e ‘annacquate’ non siano abbastanza per appagare i giganti della telefonia”.

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