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Il nuovo congedo per malattia di Steve Jobs – il terzo dal 2004 – ripropone la questione della leadership di Apple, dopo che già in passato gli investitori avevano criticato la società per non aver fornito indicazioni chiare sul futuro. Apple, prima società tecnologica al mondo per capitalizzazione di mercato, si è sempre mostrata riluttante a parlare della ‘vita dopo Jobs’, dal momento che finora l’immagine della società, i suoi prodotti e la sua gestione sono state inevitabilmente legate a doppio filo al suo fondatore.
Investitori ed analisti ritengono invece che Apple dovrebbe essere più aperta circa i suoi piani attuali e per il futuro: la confusione su queste questioni, infatti, non aiuta l’andamento del titolo in Borsa. Ieri, in seguito all’annuncio del nuovo congedo di Jobs per malattia per un tempo indefinito, le azioni della società hanno perso più il 6%, (l’8% a Francoforte) rinnovando i timori di un possibile indebolimento strategico di Apple, nonostante la fiducia espressa dal top manager nei confronti di Tim Cook e le rassicurazioni sul suo coinvolgimento nella gestione che proseguirà anche durante questo periodo di assenza. Oggi, intanto, la società dovrebbe rendere nota la trimestrale, che dovrebbe chiudersi con un aumento del 50% delle vendite, grazie alla corsa agli acquisti del periodo natalizio.
Tim Cook è in un certo senso l’erede di Jobs: lo ha già sostituito in passato, ma nessuna conferma ufficiale è mai arrivata per chiarire se Cook sarà effettivamente chiamato a prendere le redini della società nel dopo Jobs, né – a quanto pare – intende farlo in questo momento. Per gli analisti, tuttavia, serve maggiore chiarezza così da darà fiducia agli investitori e da fornire maggiore visibilità anche “al processo che sta dietro la visione”, mostrando che Apple non è solo Steve Jobs e che dietro lo sviluppo dei prodotti di maggior successo come l’iPhone e l’iPad ci sono anche altre persone altrettanto valide.
Spiega Van Baker, analista Gartner, che il nuovo congedo porrà maggiore pressione su Apple che dovrà ora necessariamente rendere noto chi eventualmente guiderà la compagnia. “Questo li costringerà a essere più chiari sui loro piani di successione”, soprattutto alla luce della crescente competizione sul mercato dei tablet e degli smartphone.
Il primo congedo per malattia di Steve Jobs è avvenuto nell’agosto 2004, quando Apple annunciò l’esito positivo di un’operazione cui il numero uno della società si era sottoposto per rimuovere un cancro al pancreas e il suo ritorno a settembre. In quei due mesi, le azioni guadagnarono il 20%, trainate dal successo dirompente dell’iPod. A giugno del 2008, nuove preoccupazioni emersero quando Jobs si presento alla conferenza con gli sviluppatori visibilmente dimagrito. Jobs affermò che il suo aspetto emaciato era provocato da uno squilibrio ormonale, ma a gennaio del 2009, annunciò che avrebbe lasciato la guida del gruppo per sei mesi, a causa di problemi ‘più seri del previsto’.
Le azioni, il 20 gennaio 2009, toccarono il loro valore più basso – a 78,20 dollari – prima di iniziare l’ascesa che ha portato la società di Cupertino a superare la capitalizzazione di Microsoft. Da allora, il valore del titolo è più che quadruplicato, toccando quota 348 dollari per effetto della crescita finanziaria della società, che negli ultimi due anni ha più che raddoppiato le vendite (a quota 65,2 miliardi di dollari) e gli utili, a 14 miliardi di dollari.