Dahlia Tv: la redazione proclama lo stato di agitazione dopo la notizia che non verranno pagati gli stipendi

di Raffaella Natale |

Intanto i Sindacati hanno chiesto un incontro al Ministro Paolo Romani: ‘Urgente una regolazione del mercato televisivo’.

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Dahlia Tv

La redazione di Filmmaster, che cura i programmi sportivi di Dahlia Tv, ha proclamato lo stato di agitazione.

Una nota ha spiegato che “A seguito delle notizie riportate da alcuni organi di stampa, che citando fonti interne a Dahlia Tv, si apprende che ‘si trasmetterà sicuramente fino a metà febbraio e con grande sforzo, perché il personale della televisione non riceverà lo stipendio’. La redazione di Filmmaster, non avendo ricevuto ad oggi nessuna risposta, nonostante le sollecitazioni della rappresentanza sindacale, proclama da subito lo stato di agitazione riservandosi già dalle prossime ore ulteriori e significative azioni di protesta”.

Queste misure – hanno sottolineato dalla redazione – saranno scongiurate solo se i manager di Dahlia Tv avranno il buonsenso di fugare ogni dubbio al corpo redazionale della Pay-tv“.

 

Ieri le rappresentanze sindacali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, dopo l’incontro avuto con il liquidatore dell’emittente Tv, hanno sottolineato l’urgenza di una regolazione del settore televisivo.

Le segreterie nazionali, rimarcando negativamente l’assenza di precedenti relazioni sindacali con Dahlia Tv, più volte sollecitate, “hanno chiesto – spiega una nota – di esplorare tutte le opzioni possibili che salvaguardino l’occupazione diretta e dell’indotto e l’apertura del mercato digitale televisivo, aggiungendo che intendono richiedere anche ad altri interlocutori coinvolti nella vicenda (il gruppo TI Media che affitta capacità trasmissiva a Dahlia Tv) di farsi parte attiva nella ricerca di tali soluzioni”.

 

I sindacati hanno ancora precisato che “Il settore televisivo è già colpito da notevoli difficoltà occupazionali e dalla riorganizzazione legata al passaggio al digitale terrestre e non si può accettare di perdere neanche un posto di lavoro. Il nodo della vicenda è peraltro quello della regolazione del mercato televisivo e dunque è necessaria l’attivazione dei livelli istituzionali competenti in materia, tant`è che le organizzazioni sindacali hanno immediatamente sollecitato il ministro Paolo Romani a intervenire, richiedendogli un incontro urgente”.

“Va assolutamente evitato – hanno concluso – che carenze regolatorie consentano di fatto la chiusura del nuovo mercato del digitale televisivo, producendo, oltre all’impatto sui livelli occupazionali, anche l’effetto di scoraggiare gli investitori stranieri ad essere presenti nel nostro paese”.

 

Nel corso dell’incontro avuto con il liquidatore, da parte aziendale sono stati illustrati i motivi che hanno determinato l’attuale crisi di Dahlia Tv, riconducibili essenzialmente alle scelte di Lega Calcio sulla vendita dei diritti del calcio, intervenute soltanto un mese prima dell’avvio del campionato, che hanno messo in condizione di grave svantaggio competitivo l’azienda.

Nonostante gli investimenti sostenuti nell’anno e mezzo di attività di Dahlia di circa 110 milioni di euro, visti anche i costi di affitto della capacità trasmissiva, la situazione è apparsa alla maggioranza degli azionisti non più sostenibile. Da qui la decisione di mettere la società in liquidazione.

I rappresentanti del liquidatore hanno preannunciato alle Organizzazioni Sindacali l’intenzione di aprire rapidamente la procedura di mobilità nei confronti dei lavoratori interessati.

 

Le parti si sono aggiornate alla sera del 19 gennaio per valutare gli sviluppi che potranno determinarsi a seguito degli interventi sopra citati.

Nel frattempo, “in attesa di notizie relative agli sviluppi societari”, le trasmissioni di Dahlia Tv proseguiranno. Lo ha annunciato Filippo Chiusano, amministratore delegato di Filmmaster.

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