Italia
Il Fli sollecita il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani a far sapere se ritenga superate le riserve espresse in passato sulla partecipazione della pay-tv Sky Italia, di proprietà di Rupert Murdoch, alla gara per le frequenze del digitale terrestre.
“La depositiamo oggi perché sia discussa al Question Time di mercoledì“, ha detto a Reuters il deputato del Fli Benedetto Della Vedova.
Per Della Vedova, “I ritardi nell’indizione della gara hanno determinato uno stato di incertezza negli operatori del settore e rischiano di danneggiare il grado di competitività e innovazione del nostro paese, nonché la sua capacità di attrarre investimenti esteri nel settore delle nuove tecnologie digitali”.
La legge di Stabilità ha imposto all’Autorità del settore di avviare la procedura per l’assegnazione delle frequenze entro i 15 giorni successivi all’entrata in vigore del provvedimento (primo gennaio). L’asta si terrà nel 2011 e dovrà concludersi entro il 30 settembre dell’anno in corso. L’assegnazione potrà avvenire fino al 31 dicembre 2012. Dalla gara il governo si aspetta di incassare 2,4 miliardi di euro.
Romani s’è impegnato con la Ue a inviare al più presto il bando di gara per l’assegnazione delle frequenze. Nei giorni scorsi il Ministro ha incontrato a Bruxelles il commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, per informarlo dell’imminente invio (“ultimo atto del governo italiano in questa vicenda”).
Dopo la decisione della Commissione Ue di permettere a Sky l’ingresso nel digitale, Romani ha precisato che “non c’é stato alcun ricorso dell’Italia su Sky, ma la verifica sulla compatibilità di Sky con il mercato italiano. Noi abbiamo accettato una decisione europea. Alcuni particolari rispetto alla disciplina di gara vanno precisati. Nel combinato disposto, a mio avviso, siamo abbastanza vicini alla soluzione”.
Il ministero di Romani aveva, infatti, chiesto un parere al Consiglio di Stato “per sgombrare ogni possibile equivoco su come debba essere inteso il principio della reciprocità tra Stati con particolare riferimento, ovviamente, a quelli extra Ue”.
Il mese scorso, però, il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere l’emissione del parere, perché ha ritenuto il quesito del ministero ‘formulato in termini generali e sintetici’ e ‘privo di un’argomentata illustrazione dei punti problematici’.
E, quindi, invitato il dicastero a fornire ‘chiarimenti’ che dovrebbero arrivare entro il 21 gennaio, anche alla luce delle osservazioni nel frattempo formulate da ministero degli Esteri e Agcom.
Sulla questione il Consiglio di Stato aveva a sua volta sollecitato le osservazioni dell’Autorità, che si è pronunciata spiegando che a suo giudizio non c’è problema sulla reciprocità tra Stati.
Il Consiglio dell’Agcom, riunitosi il 13 dicembre, ha condiviso all’unanimità il parere messo a punto dagli uffici, peraltro in linea con precedenti pronunce dell’organismo di garanzia su questi temi.
Contro la partecipazione di Sky alla gara hanno preso posizione Mediaset e Telecom Italia Media. Secondo la decisione Ue, Sky potrà trasmettere su digitale terrestre (ma solo peri canali in chiaro) e concorrere per il lotto di tre multiplex riservati ai nuovi entranti, mentre Rai, Mediaset e TI Media, già presenti sul digitale, potranno gareggiare per le altre due reti.