Italia
Sebbene il web abbia già permesso di ridurre l’impatto quotidiano delle persone sull’ambiente accorciando le distanze e facendoci risparmiare tempo ed energie (basti pensare alla posta elettronica, lo shopping online, le videoconferenze, i social network ecc.), è altrettanto vero che i siti, i portali, i blog, le pagine web si appoggiano ad un’architettura hardware (i server) che funzionano per la maggior parte con energia “sporca”, proveniente da fonti fossili, che genera quindi CO2.
Per ridurre queste emissioni, parte progetto Zero Impact Web, per una rete a Impatto Zero, promosso da LifeGate e che consente a webmaster, blogger e a tutti coloro che gestiscono un sito di ridurre e compensare le emissioni di CO2 generate dalla navigazione in internet.
Per aderire è sufficiente collegarsi a www.zeroimpactweb.com e selezionare, in base al numero mensile di pageview del sito, i mq di foreste necessari per compensare le emissioni di CO2 generate.
Si stima che l’Information Technology sia responsabile del 2% delle emissioni di CO2 europee, con circa 7 milioni di centri elaborazione dati e 40 miliardi di Kwh consumati all’anno, energia sufficiente per far fronte al fabbisogno di oltre 13 milioni di famiglie.
Un impatto ambientale non indifferente. La scelta di lanciare il progetto Zero Impact Web è quindi importante non solo perché fornisce gli strumenti per ridurre l’impatto ambientale delle attività online e dei visitatori, e compensare le emissioni contribuendo alla creazione e tutela di foreste in crescita, ma anche perché si tratta di un progetto innovativo che permette di fare qualcosa di concreto a favore del pianeta: consente di utilizzare il proprio sito internet come strumento di sensibilizzazione per promuovere tra persone e aziende una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente e del riscaldamento globale.