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Orascom-Vimpelcom: domenica il responso sulla revisione dell’offerta

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Il board di Vimpelcom discuterà domenica la revisione dell’offerta per l’acquisizione degli asset di Orascom Telecom, la società tlc di proprietà di Naguib Sawiris (cui fa capo anche l’italiana Wind), nel tentativo di risollevare l’accordo dopo l’opposizione di Telenor, azionista di maggioranza del gruppo tlc russo.

 

Il gruppo norvegese – che detiene una partecipazione del 36% e un interesse economico del 39,6% in Vimpelcom, mentre il conglomerato russo Alfa Group detiene 39.19% dei diritti economici e il 44,65% dei diritti di voto – il mese scorso aveva manifestato la propria opposizione all’accordo da 4,7 miliardi di euro per l’acquisizione del 51% di Orascom. In base all’accordo originale, gli azionisti Weather Investments (ora Wind Telecom) avrebbero dovuto cedere a Vimpelcom le loro azioni in cambio di un corrispettivo pari a 325,6 milioni di azioni Vimpelcom di nuova emissione, 1,8 miliardi di dollari in contanti, oltre ad alcuni asset – le attività di Orascom Telecom in Egitto e Corea del Nord – che verranno scisse da Orascom e da Wind.

L’accordo di fusione è stato in seguito approvato ma Telenor ha preteso una revisione dell’offerta perchè, secondo l’azionista di maggioranza, quella presentata non garantirebbe un adeguato ritorno strategico e finanziario agli azionisti.

Anche Wind Telecom riunirà il board domenica per votare i nuovi termini dell’accordo.

Secondo il quotidiano economico russo Vedomosti, in base alla nuova proposta Sawiris potrebbe perdere dei rappresentanti nel board Vimpelcom e in compenso ricevere una quota più cospicua nella società nata dalla fusione. Sempre secondo il quotidiano, Vimpelcom dovrebbe emettere nuove azioni privilegiate per Sawiris che avrebbero gli stessi diritti di voto delle azioni ordinarie ma non garantirebbero alcun dividendo.

In questo modo, nota quindi il quotidiano Kommersant, Sawiris si prenderebbe anche tutti i rischi legati alla possib ile nazionalizzazione della divisione algerina Djezzy, al centro di un lungo contenzioso tra la società e il governo algerino.

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