Unione Europea
L’acquisizione dell’operatore PayTv britannico BSkyB da parte della News Corporation “non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE) o in una parte sostanziale di esso”. Con questa motivazione, la Commissione europea ha approvato la contestata operazione, fortemente voluta da Rupert Murdoch ma molto osteggiata nel Regno Unito, perfino dalla Chiesa anglicana per le possibili ripercussioni di questa ulteriore concentrazione di potere mediatico nelle mani del tycoon australiano.
La Commissione ha sottolineato che il via libera riguarda esclusivamente gli aspetti inerenti alla concorrenza sul mercato televisivo britannico e che gli effetti sul pluralismo dei media dovranno essere valutati dalle autorità nazionali.
“Il Regno Unito – afferma la Commissione in una nota – rimane libero di decidere se prendere o meno misure appropriate per proteggere il suo interesse legittimo nel pluralismo dei media”, come previsto dall’articolo 21 del regolamento UE sulle concentrazioni.
L’operazione porterà all’acquisizione, da parte della News Corp, del 61% del capitale della Pay Tv non ancora in suo possesso. Quota per la quale Murdoch ha messo sul piatto 7,8 miliardi di sterline. La transazione ha suscitato però vive polemiche, che hanno spinto – in una mossa senza precedenti – tutti gli editori britannici a unirsi per chiedere al Governo di intervenire e bloccare l’operazione, nell’interesse del pluralismo dell’informazione che verrebbe compromesso dall’eccessivo potere che ricadrebbe in capo a Rupert Murdoch, proprietario di giornali e Tv e quindi in grado di condizionare diversi segmenti del mercato media britannico.
Alla News Corp fanno capo, infatti, una delle sei maggiori major cinematografiche di Hollywood (20th Century Fox), canali televisivi (Fox, National Geographic), quotidiani (The Sun e The Times) e diverse piattaforme satellitari in tutta Europa (come Sky Italia e Sky Deutschland). La Commissione è giunta però alla conclusione che l’acquisizione della PayTv britannica (di cui per altro controlla già il 39%) porterà solo a un piccolo incremento dell’attuale quota di BSkyB sul mercato britannico e irlandese. Le due società, secondo la Ue, hanno anche una piccola quota di mercato combinata sul mercato della pubblicità online e TV. Pertanto, l’operazione non dà luogo a problemi di concorrenza orizzontale.
Nessun problema di concorrenza neanche nel segmento del film premium, avendo la Commissione constatato che News Corp non ha potere di mercato sufficiente nel campo della concessione dei diritti di trasmissione per i film.
La Commissione ha quindi esaminato se la società risultante dalla fusione potrebbe ostacolare gli editori di quotidiani concorrenti, offrendo ‘pacchetti’ misti di abbonamenti a Sky e ai giornali di News Corp, online o tablet-based: l’indagine di mercato ha rivelato che il prezzo è solo un fattore, e non quello principale, per determinare la scelta dei lettori e la fedeltà a un giornale. Al momento, inoltre, il tasso di abbonamenti alla stampa quotidiana nel Regno Unito è molto basso (6%). Riguardo le edizioni online, la Ue è giunta alla conclusione che la maggior parte delle testate – a esclusione di quelle della News Corp – offre le proprie notizie gratuitamente e non vi è alcuna prova che questo cambierà radicalmente nel prossimo futuro. Per questi motivi, la Commissione ha escluso che dalla transazione possano emergere preoccupazioni legate alla concorrenza nel settore editoriale.
Per quanto concerne invece il mercato pubblicitario e la possibilità che la nuova società possa rifiutare o far pagare di più l’advertising offerto dai concorrenti per le testate della News Corp, la Commissione ha concluso che “vi sono sufficienti opportunità alternative di pubblicizzare su altri supporti”. E ‘inoltre accertato che, in ogni caso, il rifiuto di News Corp non avrebbe un impatto significativo sui tassi di abbonamento alle PayTv.