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L’operatore telefonico norvegese Telenor, ritenendo che la transazione non garantisca un adeguato ritorno strategico e finanziario per gli azionisti, si oppone alla proposta di fusione tra il gruppo russo Vimpelcom (nato dalla fusione tra il gruppo russo Alfa e gli asset russi e ucraini di Telenor) e la Weather Investments del tycoon Naguib Sawiris, cui fa capo il gruppo tlc Orascom Telecom, che controlla anche l’operatore mobile italiano Wind.
Un’opposizione che gli analisti ritengono rientri in un ‘piano‘ volto a ottenere da Weather condizioni migliori di quelle previste dall’accordo, in base al quale gli azionisti di Weather Investments dovrebbero cedere a Vimpelcom le loro azioni in cambio di un corrispettivo pari a 325,6 milioni di azioni Vimpelcom di nuova emissione, 1,8 miliardi di dollari in contanti, oltre ad alcuni asset – le attività di Orascom Telecom in Egitto e Corea del Nord – che verranno scisse da Orascom e da Wind.
Il gruppo norvegese detiene una partecipazione del 36% e un interesse economico del 39,6% in Vimpelcom, mentre il conglomerato russo Alfa Group detiene 39.19% dei diritti economici e il 44,65% dei diritti di voto. Con tre rappresentanti in un board composto da nove persone, dunque, il gruppo norvegese non può bloccare da solo l’operazione, che dovrà comunque essere sostenuta dai tre membri indipendenti del board per giungere ai sei voti necessari per la sua approvazione.
Gli analisti ritengono, infatti, che Alfa sia favorevole a concludere l’accordo da 4,7 miliardi di euro, da cui nascerà il quinto operatore mondiale in termini di clienti – il gruppo sarà operativo in 20 paesi in Europa, Asia, Africa e Nord America, con 174 milioni di utenti nella telefonia mobile – con ricavi operativi netti per 21,5 miliardi di dollari e un utile lordo operativo pro forma do 9,5 miliardi di dollari e di cui Wind Italia genererà il 34% dei ricavi del nuovo gruppo.
Vimpelcom ha precisato in una nota che il board si riunirà per discutere i dettagli dell’accordo e che nelle discussioni verranno tenute in considerazione le posizioni di tutti gli azionisti della società.
Dall’Algeria, intanto, arriva la notizia che il governo presenterà la propria offerta per acquisire Djezzy (la filiale locale di Orascom, che il governo vorrebbe nazionalizzare) entro la metà dell’anno prossimo, a conclusione delle valutazioni della Commissione nominata per studiare l’accordo.
Il governo algerino, che ha impedito la vendita di Djezzy alla sudafricana MTN per 7,8 miliardi, secondo Sawiris starebbe cercando di prendere tempo e di fare pressioni sul gruppo per abbassare la valutazione della società, non essendo disposto, per acquisirla, a spendere più di 2 miliardi di dollari.
