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In calo il titolo Tiscali, che cede l’1% nonostante il gruppo abbia precisato di non aver ricevuto alcuna notifica in merito alla presunta inchiesta che la Procura di Cagliari avrebbe aperto sullo scorporo avvenuto nel 2005. Secondo quanto reso noto dal quotidiano l’Unione Sarda, i magistrati sardi avrebbero iscritto 12 persone nel registro degli indagati, l’intero consiglio di amministrazione di Tiscali e il collegio sindacale in carica nel 2005, tra cui anche il fondatore della società ed ex presidente della Regione Sardegna Renato Soru, Mario Rosso e Massimo Cristofori.
In una nota, la società “ribadisce di non aver ricevuto alcuna notifica o comunicazione in merito alla presunta inchiesta in corso” e precisa “di aver sempre agito nella piena legalità e legittimità”, sottolineando altresì “…che l’attuale presidente ed ad Renato Soru nel 2005 non ricopriva alcun incarico societario nel Gruppo Tiscali”.
L’accusa, spiega la giornalista Maria Francesca Chiappe, è di “false comunicazioni sociali e aggiotaggio” e riguarderebbe anche i consulenti che hanno dato ok all’operazione di cessione dei due rami d’azienda che nel 2005 Tiscali Spa ha conferito a Tiscali Italia Srl e Tiscali Services Srl.
Nel mirino, una plusvalenza di 162 milioni di euro che potrebbe derivare da una sopravvalutazione delle due società scorporate a svantaggio degli azionisti.