Pirateria: ok dell’Agcom a testo su tutela del diritto d’autore online. Avviata consultazione pubblica

di Raffaella Natale |

I provvedimenti si ispirano a best practices internazionali come quelle previste dal Notice and take down (Usa), che riguardano il gestore del sito e non il singolo utente.

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Via libera all’unanimità da parte del Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni al testo sulla normativa per la tutela del diritto d’autore su internet, che verrà sottoposto a consultazione pubblica. Tra le norme c’è la possibilità da parte dell’Authority di ordinare, dopo un procedimento che prevede il contraddittorio, la rimozione di contenuti coperti da copyright illegittimamente pubblicati. Per i siti che hanno il solo fine della diffusione di contenuti illeciti, si considerano due ipotesi: la predisposizione di una lista di siti illegali da mettere a disposizione degli Isp e la possibilità, in casi estremi e previo contraddittorio, dell’inibizione del nome di dominio del sito web, ovvero dell’indirizzo IP.

L’Agcom ritiene che la misura della rimozione selettiva sia appropriata nei casi in cui non tutti i contenuti del sito web violino il diritto d’autore e siano collocati sul territorio italiano.

 

Le misure poste a consultazione pubblica – che avrà la durata di 60 giorni – si caratterizzano per un approccio innovativo che da un lato punta a promuovere misure per favorire l’offerta legale di contenuti accessibili ai cittadini, rimuovendo le barriere allo sviluppo e sostenendo l’interoperabilità tra le piattaforme trasmissive e un accorciamento delle “finestre di distribuzione”; dall’altro prevede azioni di contrasto per la rapida eliminazione dalla rete dei contenuti inseriti in violazione del copyright. Il tutto, nel rispetto del diritto alla privacy e alla libertà di espressione nonché tenendo conto del quadro tecnologico.

Si promuovono anche attività informative di educazione alla legalità intesa a rendere agli utenti, in particolar modo i più giovani, maggiormente consapevoli dei rischi generati dalla pirateria; promozione dell’approccio relativo alla diffusione di licenze collettive estese anche in termini di soluzioni che favoriscano economicità e facilità di pagamento da parte dell’utente; sicurezza delle modalità di pagamento (incluse le forme di mPayment); promozione delle forme sperimentali di consumo legale.

A queste azioni si affiancano provvedimenti a tutela del diritto d’autore che si ispirano a best practices internazionali come quelle previste dal Notice and take down (Usa), che riguardano il gestore del sito e non il singolo utente.

In quest’ottica, l’Agcom si pone come “garante” del corretto funzionamento di un sistema che prevede: richiesta di rimozione dei contenuti al gestore del sito o al fornitore del servizio di media audiovisivo da parte del titolare del diritto o copyright; segnalazione all’Autorità della mancata rimozione dei contenuti decorse 48 ore dall’inoltro della richiesta; verifica da parte dell’Autorità attraverso un breve contradditorio con le parti; ordine di rimozione qualora risulti l’illegittima pubblicazione di contenuti coperti da copyright.

 

Tra le azioni poste a consultazione pubblica figura anche l’istituzione presso l’Autorità di un apposito Tavolo tecnico tra tutti i soggetti interessati con il compito di approfondire le problematiche applicative per un’efficace adozione delle misure ipotizzate.

L’Agcom ha infine deciso di segnalare al Governo e al Parlamento l’opportunità di una revisione complessiva delle norme sul diritto d’autore che risultano inadeguate allo sviluppo tecnologico e giuridico del settore.

 

Il Presidente Corrado Calabrò ha dichiarato: “Siamo riusciti a raggiungere, con votazione unanime del Consiglio dell’Autorità, un risultato importante. Le soluzioni che abbiamo previsto e che ora verranno discusse con tutti i soggetti interessati, rappresentano una sintesi efficace tra le contrapposte esigenze di tutelare la libertà della rete e la titolarità dei contenuti, garantendo altresì il diritto dei cittadini alla privacy e l’accesso alla cultura e a internet; tutti principi fondamentali dell’ordinamento giuridico comunitario. Non si prevede alcuna forma di controllo sugli utenti o di censura del web, come qualcuno temeva, ma, ispirandoci soprattutto all’esperienza USA, l’Italia si colloca tra gli esempi più moderni e avanzati, facendo proprio l’approccio che considera il mercato unico digitale come la “quinta libertà” il cui sviluppo va considerato prioritario”.

Fino a oggi la regolamentazione delle sanzioni fa riferimento alla legge 633 del 1941 che affida poteri ispettivi all’Autorità, ma si limita a indicare quale fine ultimo quello di “prevenire” e “accertare” le infrazioni, per poi rimettere i risultati di tali indagini all’autorità giudiziaria. All’Agcom, in base a queste disposizioni, non compete alcun potere sanzionatorio.

 

Il ruolo degli Isp è, invece, regolamentato dal d.lgs 70 del 2003 che li esonera da responsabilità per i materiali veicolati tranne il caso in cui “la diffusione di contenuti penalmente rilevanti sia riconducibile all’intermediario stesso”.

La discussione di oggi si presentava dura perché sul tema della pirateria tra i commissari Agcom c’era una spaccatura, visto che una parte era favorevole a un’applicazione più soft del decreto Romani, senza la previsione di poteri inibitori per l’Autorità. Ma oggi ha avuto la meglio l’idea prevalente, quella cioè di voler colpire i siti che agevolano la pirateria ma non gli utenti.

 

Per Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd, “Ora è necessario che l’Agcom riferisca in Parlamento. Una questione di tale rilevanza non può infatti sfuggire alla valutazione parlamentare, appigliandosi a poche righe del decreto Romani”.

 

Giusto alcuni giorni fa anche Confindustria cultura Italia aveva preso posizione, chiedendo all’Autorità “un provvedimento inibitorio volto a prevenire la reiterazione della violazione del diritto d’autore” perché “la pirateria digitale rappresenta oggi il principale ostacolo allo sviluppo del mercato legale, al rilancio dell’industria culturale e un freno all’innovazione e alla creatività nel nostro Paese”.

  

La  proposta di Agcom per contrastare la pirateria online costituisce una seria ed efficace risposta alla necessità di tutelare i contenuti digitali in rete in una fase nella quale il decollo dell’offerta legale è ancora aggredito dalla contraffazione. Il Presidente di FIMI, Enzo Mazza, ha accolto con favore l’iniziativa dell’Autorità:  “L’offerta  legale di musica online, con svariati milioni di titoli a disposizione su decine di piattaforme in Italia, rappresenta oggi circa il 20% del mercato della musica con oltre 20 milioni di fatturato nel 2009, ma la pirateria continua ad essere una spina nel fianco di questo promettente mercato e bene ha fatto l’Agcom ha mettere a punto un efficace sistema di contrasto.”

Sempre secondo Il presidente della Federazione Industria Musicale Italiana, “l’iniziativa di blocco dei siti, già dimostratasi molto efficace nel caso del stop di Pirate bay in Italia, costituisce un chiaro messaggio nei confronti degli operatori illegali per i quali non deve esserci alcun spazio nelle reti digitali del futuro”. 

 

Anche SCF, il consorzio che in Italia rappresenta l’industria discografica nella raccolta e gestione dei ‘diritti connessi discografici’, plaude alla delibera approvata dall’Agcom.

Saverio Lupica, Presidente di SCF Consorzio Fonografici, ha commentato: “Attendiamo di leggere il provvedimento nel dettaglio ma, da quanto abbiamo appreso, non possiamo che accogliere favorevolmente la direttiva dell’Agcom. La struttura del documento prospetta di fatto l’adozione di iniziative pragmatiche, finalizzate ad affrontare il tema della tutela dei contenuti creativi direttamente alla radice, individuando e indirizzando, quindi, misure stringenti nei confronti di quelle piattaforme che offrono contenuti digitali pirata. Il tutto senza conseguenze invasive per gli utenti finali: il provvedimento promosso dall’Autorità mirerebbe, infatti, a contrastare ogni forma di illecito alla fonte, arginando principalmente gli effetti dilaganti del file-sharing, fenomeno che in questi anni  ha fortemente penalizzato lo sviluppo del mercato discografico e, più in generale, delle altre industrie di contenuti digitali”.

 

 

Tutto questo mentre la Francia, che aveva dato il via alla regolamentazione antipirateria sollevando un vespaio di polemica con le dure misure introdotte dalla legge Hadopi, sta già pensando a rivedere alcune norme considerate “imperfette”.

Il presidente Nicola Sarkozy vorrebbe anche istituire un “Consiglio digitale” per aiutare il governo a comprendere meglio le esigenze del popolo di internet.

La notizia sarebbe stata data in occasione di un pranzo organizzato all’Eliseo a cui hanno partecipato blogger e imprenditori. Sarkozy avrebbe anche detto di voler organizzare un ‘G8 di internet’ con i principali attori a livello mondiale a margine del G8 che si terrà il prossimo anno a Deauville.

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