Tlc: la Corte Suprema indiana avvia inchiesta sulla ‘svendita’ delle licenze

di Alessandra Talarico |

L'affaire rappresenta uno dei maggiori scandali di corruzione politica che abbiano mai investito il Paese e ha già portato alle dimissioni dell'ex ministro delle telecomunicazioni.

India


Cellulare indiano

La Corte suprema indiana supervisionerà un’inchiesta per verificare le accuse di corruzione legate all’assegnazione delle licenze mobili di seconda generazione, che hanno causato uno dei maggiori scandali politici che abbiano mai investito la classe dirigente del paese.

I giudici hanno affidato al Central Bureau of Investigation il compito di appurare, tra le altre cose, quanti soldi il governo abbia perso a causa delle presunte irregolarità del processo di allocazione delle licenze.

Il governo di New Dehli sta insomma tentando di limitare i danni di una vicenda che sta paralizzando il Parlamento e che ha già portato alle dimissioni dell’allora ministro delle telecomunicazioni Andimuthu Raja, accusato di aver sfruttato la propria posizione a capo di uno dei ministeri più importanti – visto il boom delle tlc nel Paese – per vendere le licenze telefoniche  a un prezzo decisamente più basso del loro valore, facendo perdere al governo qualcosa come 40 miliardi di dollari.

 

I partiti di opposizione hanno più volte reclamato l’apertura di un’inchiesta parlamentare ma il governo ha fin qui rifiutato perché questa procedura obbligherebbe il primo ministro Manmohan Singh a testimoniare. Singh, dal canto suo, dopo essersi difeso davanti alla Corte suprema, ha promesso che tutti i responsabili di questo scandalo saranno puniti. Ma le ripercussioni sulla sua credibilità sono ormai evidenti, dopo che anche la Corte lo ha accusato di aver fatto passare più di un anno prima di decidere se fosse il caso o meno di aprire un’inchiesta sul suo ex ministro. Inchiesta che Singh non ha mai autorizzato.

 

Sarà ora il CBI – che dovrà riferire alla Corte ogni mese – a stabilire chi in questo affaire è sospettato di corruzione: “Qualunque sia la funzione di queste persone, bisogna approfondire il loro ruolo nella vicenda”, hanno dichiarato i giudici.
 

Con oltre 687 milioni di utenti mobili, l’India è il secondo maggiore mercato mobile del mondo dopo la Cina. Dalle indagini, a conferma di quella che è stata una vera e propria svendita, è emerso che molte società che si erano aggiudicate le licenze le hanno rivendute subito dopo a prezzi molto superiori a quelli pagati.

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