eGovernment: dalla Ue Piano d’azione in 40 mosse per agevolare l’accesso alla PA online in 5 anni

di |

Neelie Kroes: ‘Questo piano aiuterà le autorità pubbliche a utilizzare le tecnologie dell'informazione e della comunicazione per offrire servizi migliori a costi ridotti’.

Unione Europea


Commissione europea

La Commissione europea ha elaborato un programma ambizioso per collaborare con le autorità pubbliche degli Stati membri al fine di ampliare e perfezionare i servizi che queste offrono via internet.

Come informa una nota della Ue, il nuovo piano d’azione per l’eGovernment prevede 40 punti specifici da realizzare nell’arco dei prossimi cinque anni per consentire a cittadini e imprese di utilizzare servizi online per registrare una società, iscriversi e accedere alla previdenza sociale e all’assistenza sanitaria, iscriversi all’università o partecipare a gare d’appalto per la fornitura di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni. Promuovere l’eGovernment può aiutare a migliorare la competitività dell’Europa e consentire alle autorità pubbliche di offrire servizi migliori e vantaggiosi in tempi di ristrettezze finanziarie. Per questi motivi, il piano d’azione è una parte fondamentale dell’Agenda digitale europea, che mira ad aumentare l’uso dei servizi di eGovernment da parte dei cittadini del 50% e da parte delle imprese dell’80% entro il 2015 (MEMO/10/199 e MEMO/10/200). Il nuovo piano d’azione si basa sull’esperienza accumulata con il piano d’azione sull’eGovernment del 2006 (cfr. IP/06/523).

 

Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione responsabile dell’agenda digitale, ha affermato: “Questo piano d’azione eGovernment aiuterà le autorità pubbliche a utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per offrire servizi migliori a costi ridotti, semplificando la vita a cittadini e imprese in termini di accesso ai servizi pubblici”.

Stamani, in una conferenza a Bruxelles, la Kroes ha affermato che “la crisi economica e i cambiamenti demografici stanno spingendo i governi a ripensare al modo in cui operano. Allo stesso tempo centinaia di milioni di cittadini cercano un nuovo e più interattivo rapporto con le istituzioni. E’ quindi ormai invitabile che i governi facciano un uso più intelligente dell’Ict”.

Per la Kroes, l’Europa dovrebbe essere un laboratorio mondiale per l’innovazione nel settore pubblico. E ha aggiunto che la Ue ha “i  talenti e le tecnologie” necessarie per farlo.

Bisogna essere concreti. Individuare i reali problemi e risolverli. Questa è la ricetta per avere un’Europa veramente digitale”.  

 

In questo ambito, l’agenda digitale si propone di incrementare fino al 50% l’uso dei servizi eGovernment da parte dei cittadini della Ue e fino all’80% da parte delle imprese Ue entro il 2015; garantire che diversi servizi pubblici fondamentali vengano resi disponibili online, in modo che gli imprenditori possano avviare e dirigere un’azienda ovunque si trovino nell’Ue, indipendentemente dal luogo d’origine, e in modo che i cittadini possano studiare, lavorare, vivere e andare in pensione più facilmente in qualunque paese dell’Ue si trovino.

 

Il piano d’azione europeo per l’eGovernment mira a promuovere la transizione verso una nuova generazione di servizi eGovernment aperti, flessibili e ininterrotti a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Nella fattispecie, il piano è volto a rendere i servizi efficienti negli altri Stati membri quanto lo sono nel paese d’origine, nonché ad aprire la strada per consentire agli utilizzatori di “configurare” attivamente i servizi pubblici online che meglio rispondono alle loro esigenze.

 

Le pubbliche amministrazioni nazionali giocheranno un ruolo centrale nell’attuazione del piano d’azione, mentre la responsabilità principale della Commissione sarà quella di migliorare le condizioni per lo sviluppo di servizi di eGovernment transfrontalieri. A tal proposito, occorre stabilire dei prerequisiti, ad esempio per quanto riguarda interoperabilità, firma elettronica (eSignature) e identificazione elettronica (eIdentification).

 

Le misure del piano d’azione rientrano in quattro categorie.

 

Responsabilizzazione degli utilizzatori:

 

  • servizi progettati per rispondere alle esigenze degli utilizzatori;

 

  • produzione collaborativa di servizi, ad esempio le tecnologie Web 2.0;

 

  • riutilizzo di informazioni del settore pubblico (compresa la revisione della direttiva sulle informazioni del settore pubblico);

 

  • migliore trasparenza;

 

  • coinvolgimento di cittadini e imprese nel processo di elaborazione delle politiche.

 

  • Mercato interno:

 

  • servizi ininterrotti per le imprese;

 

  • mobilità personale;

 

  • attuazione in tutta l’UE di servizi transfrontalieri.

 

  • efficienza ed efficacia delle pubbliche amministrazioni:

 

  • perfezionamento dei processi organizzativi (ad es. approvvigionamento elettronico e trattamento più rapido delle candidature);

 

  • riduzione degli oneri amministrativi;

 

  • pubbliche amministrazioni più “ecologiche” (ad es. archiviazione elettronica e utilizzo di sistemi di videoconferenza in alternativa agli spostamenti).

 

  • attuazione dei prerequisiti per lo sviluppo di soluzioni di eGovernment:

 

  • specifiche aperte e interoperabilità (ad es. attuazione del quadro europeo di interoperabilità);

 

  • messa a disposizione di strumenti chiave (ad es. revisione della direttiva sulla firma elettronica e proposta sul reciproco riconoscimento pan-europeo di identificazione e autenticazione elettroniche).

 

Di seguito sono indicati alcuni esempi concreti delle misure del piano d’azione:

 

  • applicazione della registrazione sicura dei dati “una tantum” presso le pubbliche amministrazioni (per evitare di dover fornire le stesse informazioni più volte a diversi organi dell’amministrazione);

 

  • sviluppo a livello UE di carte d’identità elettroniche nazionali (“eID”) per agevolare le procedure transfrontaliere, ad esempio avviare una società all’estero, trasferirsi o lavorare all’estero, sbrigare le pratiche burocratiche online se si va in pensione in un altro paese o iscriversi ad una scuola o università estera;

 

  • visualizzazione in tempo reale dello stato delle operazioni di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione grazie ad una maggiore trasparenza e apertura;

 

  • personalizzazione dei servizi per rispondere adeguatamente alle esigenze degli utilizzatori, ad esempio erogazione di documenti e informazioni in formato elettronico in modo rapido e sicuro;

 

  • messa a disposizione dei dati per il riutilizzo da parte di terzi per sviluppare nuovi servizi pubblici e applicazioni, ad esempio mappe per sistemi di navigazione o applicazioni per l’informazione turistica.

 

Il piano d’azione si fonda sul successo dei progetti pilota su larga scala finanziati dalla Ue nell’ambito dei servizi transfrontalieri pilotati dai progetti Ue in corso STORK, PEPPOL, SPOCS e epSOS (cfr. MEMO/10/680), allo scopo di semplificare l’accesso ai servizi on-line da parte di cittadini e imprese in tutta l’Unione.

 

Il piano d’azione europeo per l’eGovernment rappresenta la risposta della Commissione alla richiesta degli Stati membri di una politica di eGovernment condivisa all’interno della Ue, come sottolineato durante la dichiarazione ministeriale di Malmo sull’eGovernment tenutasi nel 2009 (IP/09/1738). (r.n.)

 

 

 

Maggiori informazioni:

 

Digital Agenda: eGovernment Action Plan – what would it do for me?

 

Piano d’azione europeo per l’eGovernment 2011-2015

 

‘Lift Off Towards Open Government’

 

Il piano d’azione europeo per l’eGovernment per il periodo 2006-2010

 

Agenda digitale europea

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz