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Rimandata all’inizio dell’anno prossimo l’uscita del nuovo smartphone Nokia E7, che non sarà, dunque, nella schiera dei regali sotto l’albero.
Una scelta – ha affermato il portavoce Doug Dawson – necessaria per assicurare agli utenti la migliore esperienza possibile ma che inevitabilmente avrà ripercussioni negative sulle vendite del gruppo nel periodo natalizio.
L’E7, basato sull’ultima versione di Symbian (la Symbian^3), è uno smartphone di fascia alta con schermo touch da 4 pollici sviluppato in orizzontale e tastiera full qwerty a scomparsa, fotocamera da 8 megapixel e flash dual-Led, la cui uscita era prevista per novembre (al prezzo di circa 495 euro), così da permettere a Nokia di riguadagnare terreno nel segmento dei dispositivi high-end, dominato dalla Apple con l’iPhone e dai cellulari intelligenti basati su Android.
L’annuncio, insomma, conferma le difficoltà di Nokia e le incognite che pesano sul cammino del nuovo Ceo Stephen Elop, chiamato tre mesi fa alla guida della società il cui sistema operativo continua a perdere terreno nei confronti dei concorrenti, tanto da spingere i dirigenti a pensare a un’opzione improponibile fino a qualche tempo fa: adottare Android nei propri terminali.
Una decisione ostica e che potrebbe rivelarsi un boomerang di fronte agli azionisti, ma che alcuni considerano inevitabile di fronte all’incapacità di Nokia di realizzare smartphone dallo stesso appeal dei rivali che al momento vanno per la maggiore.
La quota di mercato di Nokia nel segmento degli smartphone è scesa nel terzo trimestre al 32,7% dal 38,3% di un anno fa (dati IDC). RIM, la cui quota è scesa al 15,3% ha perso la seconda posizione mondiale a vantaggio di Apple, la cui quota è rimasta ferma al 17%. Guadagna terreno, invece, Android, che secondo Gartner nel terzo trimestre ha totalizzato il 25% delle vendite globali di smartphone.
La società finlandese, quindi, non è la sola ad essere in difficoltà di fronte all’avanzata di Apple e Google: anche RIM e Motorola, infatti, si preparano ad abbassare i prezzi dei dispositivi di fascia media (quelli non troppo costosi ma che consentono di connettersi a internet). Avendo ceduto la gran parte del mercato di fascia alta a Apple, RIM, Nokia e Motorola devono contendersi la parte restante.
Le società hanno sottolineato che si tratta di un passo fondamentale per raggiungere un pubblico più vasto: “Non siamo un brand solo per bianchi ricchi”, ha affermato a questo proposito Heikki Norta, responsabile per le strategie corporate di Nokia.
Abbassare i prezzi rappresenta certamente un’opportunità per espandere la propria portata, ma gli analisti mettono in guardia sui rischi per i margini dei costruttori, che inevitabilmente si contrarranno.
“In sostanza – ha concluso l’analista Pierre Ferragu di Sanford C. Bernstein & Co – il business si sta sciogliendo come un cubetto di ghiaccio”.