Gran Bretagna
A poco meno di cinque anni dalla sua nascita avvenuta a San Francisco nel marzo del 2006, Twitter allarga i suoi orizzonti e si prepara ad aprire un quartier generale europeo a Londra. Ad ufficializzarlo è il quotidiano Sunday Telegraph, secondo cui i vertici del popolare servizio gratuito di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo, avrebbe cominciato ad esaminare alcune strutture da adibire a sede della società e, in particolar modo, agli uffici dedicati alla vendita di pubblicità.
Tra i luoghi al momento presi in considerazione, pare ci siano quelli ricadenti nel West End e nel Nord Est della capitale: nell’area di Old Street, nello specifico, dove il governo di David Cameron sta cercando di far nascere una Silicon Valley d’Europa attirando con interessanti incentivi i più grandi nomi del settore high tech.
Segnerà questa nuova strategia il rilancio del sito di microblogging? Sicuramente le ambizioni non mancano e anche una svolta non sarebbe del tutto inopportuna. Basti pensare ai dati dell’ultima ricerca condotta dal Pew Reseach Center. Il centro di ricerca indipendente specializzato in indagini sull’opinione pubblica, ha rilevato che solo 8% degli americani attivi su internet usa Twitter. La percentuale scende considerevolmente fino ad attestarsi al 2%, se si considerano coloro che utilizzano il servizio almeno una volta al giorno.
Dal sondaggio emerge, inoltre, che della popolazione attiva su internet, il 5% dei bianchi usa il sito contro il 18% degli ispanici e il 13% della popolazione di origine afroamericana. La maggior parte di loro ha un’età compresa tra i 19 e i 29 anni.
Quanto al reddito di coloro che usano frequentemente il social network, il 10% ha dichiarato di percepire un reddito inferiore a 30 mila dollari l’anno, un altro 10% rientra nella fascia tra 50 e 75 mila dollari mentre solo il 6% percepisce più di 75 mila dollari all’anno.
Dalla ricerca è emerso, tra l’altro, che ben il 74% degli americani adulti usa internet e un americano su due preferisce Facebook.