Italia
Le tecnologie informatiche sono ormai ampiamente diffuse nelle aziende italiane: lo rivelano gli ultimi dati Istat relativi a gennaio 2010, secondo cui utilizza il computer il 95,1% delle imprese e dispone di una connessione internet il 93,7% di quelle con almeno 10 addetti del settore industriale e dei servizi.
L’84% delle imprese si collega a internet tramite connessioni veloci fisse o mobili: la banda larga mobile, in particolare, è utilizzata dal 18,6% delle imprese, mentre cresce anche l’utilizzo dei sistemi operativi open source (15,9%) e della firma digitale (23,6%).
I supporti informatici sono usati dal 42,6% del personale per lo svolgimento del proprio lavoro, mentre un addetto su tre usa computer connessi alla rete, anche se sussistono forti differenze in base al settore di attività economica. Nel settore ICT, che include le attività ad alta intensità tecnologica dell’industria e dei servizi, nove addetti su dieci utilizzano il computer, mentre sui livelli più bassi di utilizzo si collocano il settore delle costruzioni (26,5 per cento), quello dei servizi di ristorazione (12,1 per cento) e quello di alcune attività di servizi alle imprese quali noleggio, ricerca di personale, vigilanza, altre attività (20,2 per cento).
Per connettere i propri computer, il 77,3% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza almeno una rete aziendale, interna (Intranet), esterna (Extranet) o più semplicemente una rete locale (LAN). Quest’ultima, in particolare, è molto utilizzata nel settore delle telecomunicazioni e tra le attività legate al settore ICT (96,3%).
La tecnologia utilizzata per le connessioni aziendali a banda larga è il DSL (79,0%), mentre tre imprese su 10 usano ancora la banda stretta e solo una su dieci si connette a Internet in modalità mobile, con tecnologie non a banda larga (ad esempio, cellulare, GSM, GPRS, EDGE). La connessione mobile è caratterizzata da una maggiore presenza di connessioni veloci con tecnologia almeno di terza generazione (UMTS, CDMA2000, HSDPA) rispetto a quelle mobili non in banda larga (rispettivamente 18,6% e 11,6%). Anche in questo caso, tuttavia, conta molto sia la dimensione (la percentuale di utilizzo passa dal 19,9% delle imprese con meno di 50 addetti al 71,1% di quelle con oltre 249), sia dall’attività economica, come emerge dal confronto tra le telecomunicazioni (41,7%) e i servizi di ristorazione (8,6 %).
L’indicatore relativo alle imprese che utilizzano la rete per usufruire dei servizi offerti online dalla Pubblica Amministrazione indica che, nel corso del 2009, l’83,7% delle imprese utilizza tali servizi, mentre il 77,7% usufruisce di quelli di tipo non informativo.
I servizi a maggiore contenuto interattivo, come l’inoltro di moduli compilati via web e lo svolgimento di procedure amministrative interamente per via elettronica, sono molto utilizzati in alcuni settori come quello della fornitura di energia e acqua (68,6% e 66,1%) e quello ICT (72,7% e 66,4%), mentre appena una impresa su dieci presenta offerte per gare di appalto online.
Possiedono un sito web sei imprese su 10: il 37,6% che permette di consultare cataloghi e visionare i prezzi dei prodotti offerti dalla home page, mentre si evidenzia una relativa scarsità nei servizi più complessi, quali la personalizzazione dei contenuti del sito web, la possibilità di progettare prodotti, di effettuare ordini e prenotazioni on-line da parte dei clienti (rispettivamente 2,5%, 4,2% e 13,6%)
Riguardo gli acquisti online, li ha effettuati il 35,9% delle imprese con almeno 10 addetti, che risulta una pratica più frequente tra quelle più grandi e per alcune attività economiche – in particolare per le imprese di telecomunicazioni, dell’editoria, dei servizi legati alle agenzie di viaggio e prenotazioni, della produzione software e consulenza informatica e del settore audiovisivo della produzione cinematografica, video, televisiva, registrazioni musicali, programmazione e trasmissione – mentre solo il 5% delle imprese effettua vendite online, per un valore complessivo pari al 5,4 per cento del fatturato totale.
Cresce, infine, l’attenzione per la sicurezza: con il 29,4% delle imprese che ha dichiarato di disporre di una politica di sicurezza ICT formalmente definita e con un programma di revisione regolare e sette imprese su dieci che hanno dichiarato di utilizzare metodi quali la formazione obbligatoria, norme contrattuali legate al fenomeno, azioni di informazione diffusa. (a.t.)