Italia
E’ italiana la tecnologia che promette di ovviare alla scarsità di banda delle reti mobili e di sostenere l’ulteriore boom dei telefonini intelligenti. Realizzato da Athonet, una startup nel campo delle reti mobili a larga banda (UMTS, HSPA, LTE) e Internet mobile fondata dagli ingegneri italiani Karim El Malki e Gianluca Verin, si tratta di un software che consente di creare reti mobili locali a banda larga, private, che non pesano sulle reti cellulari degli operatori, superando anche i limiti delle reti WiFi.
Il sistema “network in a box” – denominato PRIMO (“Private Mobile”) Hspa – permette la realizzazione di una rete cellulare IP a banda larga dedicata, compatta e portatile utilizzando terminali standard e verrà sperimentato, per la prima volta al mondo, nell’AREA Science Park di Trieste.
La tecnologia, le cui principali applicazioni riguardano reti locali dedicate per aziende, industrie, pubblica sicurezza, trasporti, copertura di aree rurali, ambisce quindi a superare le difficoltà di connettività non solo delle aree in digital divide ma anche di strutture pubbliche di primaria importanza come ospedali e aeroporti, che potranno utilizzare tutti i tradizionali servizi web – dalle email alla videocomunicazione – con un significativo risparmio sui costi di installazione e gestione, grazie alla possibilità di utilizzare normali server aziendali al posto delle tradizionali e più impegnative infrastrutture di rete mobile, con inoltre una notevole riduzione dell’impatto ambientale.
Il Consorzio AREA Science Park è il primo parco scientifico italiano istituito nel 1978, in concomitanza con la creazione dei più importanti e prestigiosi parchi a livello mondiale e dal 2005 è Ente pubblico nazionale di ricerca di I livello del MIUR.
“Le esigenze di comunicazione di Area Science Park hanno rappresentato un’ideale banco di prova di questa tecnologia”, ha spiegato Giancarlo Michellone, presidente di Area Science Park.
“Come parco scientifico siamo impegnati a favorire lo sviluppo di tecnologie innovative. Siamo convinti che Primo rappresenti un considerevole passo avanti nell’ambito delle reti private, dove maggiore è la necessità di un sistema di comunicazione affidabile, flessibile ed economico”, ha concluso Michellone. (a.t.)