Editoria: trionfa il digitale. Negli Usa Google apre i battenti del suo eBook store mentre in Francia i principali giornali si uniscono per fronteggiare le web company

di Raffaella Natale |

Negli Stati Uniti si calcola che dai 3,7 milioni di eReader venduti alla fine di quest'anno si salirà a 10,3 milioni alla fine del 2011 e a 29,4 milioni nel 2015.

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La crisi dell’editoria ha determinato la necessità di trovare nuove soluzioni. Le più promettenti sembrano arrivare dal mondo digitale. E mentre da ieri Google è partito negli Stati Uniti con la libreria online Google eBooks, in Francia otto fra le principali testate (cinque quotidiani e tre settimanali) fanno fronte comune per provare a fissare nuove regole del gioco nei confronti dei giganti di internet.

Non era mai successo prima che gli editori unissero le loro forze per rovesciare i rapporti di forza imposti da Google, Apple e Facebook e sviluppare regole proprie e provare a dettarle al mercato.

Dopo un anno di trattative, si sono messi d’accordo L’Equipe, Le Figaro, Liberation, Le Parisien, Les Echos, più L’Express, Le Point e Le Nouvel Observateur e hanno dato vita a un gruppo di interesse economico dal nome ‘Presse Premium‘. In primavera l’edicola digitale sarà una realtà. Manca per il momento Le Monde, che ha già annunciato una sua prossima adesione.

Una volte dimostrate le capacità dell’offerta, si siederanno a un tavolo di trattative con le tre società americane affinché diventino partner di distribuzione in un quadro però già fissato.

Con questa edicola, ogni editore deve poter fissare da solo il prezzo dei suoi abbonamenti o degli articoli venduti. La seconda priorità è che ogni editore conservi un rapporto diretto con i propri clienti. Infine, l’edicola deve offrire un margine di distribuzione ragionevole, nell’ordine del 10-15%. L’editore mantiene i restanti 85-90%.

 

Intanto Google procede aprendo i battenti del negozio virtuale per la vendita dei libri digitali. Il business  degli eBook ha un valore di circa un miliardo di dollari ed è destinato a crescere nei prossimi anni. Con il nuovo servizio, il gigante del web intende entrare in un mercato già occupato da due dei suoi più grandi rivali, Apple e Amazon e di aprire un nuovo flusso di entrate al di fuori della pubblicità online

 

I libri sono letti in streaming e si possono comprare non solo sulla piattaforma del colosso del web; si possono leggere su ben 80 dispositivi compreso iPad e iPhone ma non sul Kindle, per un catalogo che al momento comprende più di 3 milioni di titoli tioli di pubblico dominio (in cui copyright non c’è più) e 300 mila a pagamento. Prima di acquistarli si può vedere una piccola anteprima.

 

Anche se Gino Mattiuzzo, Strategic Partner Development Manager di Google, ha dichiarato che “la società sarebbe contenta  di lavorare con Amazon ed è aperta a tutte le collaborazioni”.

Google mette infatti a disposizione un modello di fruizione del libro digitale diversa rispetto a quella offerta dai concorrenti, su tutti Amazon che a inizio 2010 deteneva circa il 90% del mercato.

 

La novità di Google eBooks è che l’utente non deve acquistare una copia digitale scaricabile del libro, ma una versione che rimane sempre a disposizione nella propria libreria elettronica e può essere letta anche offline. Dunque niente file Pdf o altri formati: per leggere i volumi acquistati dalla piattaforma basterà essere connessi a internet attraverso un comune browser.

Ciò lascia a Google la libertà di trasformare ogni libro in un’applicazione web e che consente la portabilità dei libri acquistati su qualunque dispositivo.

I libri si potranno comunque leggere anche online, evitando dunque l’utilizzo (e l’acquisto) del lettore, che negli Stati Uniti, tuttavia, sta prendendo sempre più piede.

Si calcola che dai 3,7 milioni di eReader venduti alla fine di quest’anno si salirà a 10,3 milioni alla fine del 2011 e a 29,4 milioni nel 2015.

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