Italia
A metà percorso del Programma europeo Competitiveness and Innovation Programme nel settore delle tecnologie dell’informazione e delle telecomunicazioni 2007/2013, il Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica – che ne è referente per l’Italia – ha organizzato oggi, in collaborazione con la Commissione europea, l’APRE e l’Agenzia per l’innovazione, una giornata di presentazione e diffusione dei risultati di alcuni fra i progetti cofinanziati di maggiore interesse.
Scopo del Programma Ue è quello di sfruttare pienamente il potenziale delle tecnologie dell’informazione a supporto della crescita e della competitività del mercato europeo e favorire l’interoperabilità dei sistemi tra i Paesi Membri. L’Italia partecipa più che attivamente ai bandi e riscuote un notevole successo, sia come partnership strategiche, sia come quota di finanziamenti ricevuti risultando ai primi posti nella classifica dei Paesi partecipanti.
L’incontro di oggi ha focalizzato l’attenzione sul ruolo del programma Competitiveness and Innovation Framework per il sostegno alla politica in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (CIP-ICT) nel processo di attuazione della “Digital Agenda for Europe“, ed ha offerto l’occasione per analizzare e discutere con i numerosi stakeholders le recenti strategie e gli strumenti di innovazione lanciati dalla Commissione europea anche nel 7° Programma quadro di ricerca nell’Iniziativa-faro Innovation Union e nel Bando 2011 del CIP stesso.
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Ieri è intanto slittata l’approvazione del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Il Consiglio dei ministri ha avviato un nuovo esame del decreto legislativo sul Codice, proposto dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Il nuovo Cad integra e aggiorna il vigente Codice dell’amministrazione digitale, emanato nel 2005, al fine di traghettare la pubblica amministrazione nell’era del digitale.
L’esame del testo proseguirà in una prossima seduta del Consiglio dei ministri. Secondo quanto riferito da fonti ministeriali la mancata approvazione è dipesa dall’assenza del titolare dell’Economia Giulio Tremonti.
Il decreto, che era stato approvato in via preliminare a febbraio 2010, si presumeva venisse approvato ieri dopo l’iter e le modifiche apportate con un passaggio al Consiglio di Stato e dopo l’approvazione delle commissioni parlamentari la settimana scorsa. La possibilità di riformare il Cad è stata assegnata al governo attraverso una delega della legge 69 del 2009 che prevede tra l’altro, sanzioni per le pubbliche amministrazioni che non ottemperano alle prescrizioni del codice.