Italia
Entro il prossimo mese di marzo potrebbe essere pronto il rapporto sul digital devide delle Regioni, sul quale Confindustria sta lavorando da circa un anno per esaminare, su scala nazionale, il problema dell’accesso ai servizi a banda larga. Entro il 2015, invece, la stessa Confindustria ritiene, e auspica, possa realizzarsi anche il “completo superamento del divario digitale, garantendo una copertura a 20 mega su tutto il territorio e ultrabroad band per i grandi centri urbani e completando la digitalizzazione della pubblica amministrazione”.
È questo quanto affermato da Gabriele Galateri di Genola, delegato Confindustria per le comunicazioni e lo sviluppo banda larga oltre che presidente di Telecom Italia, che durante il suo intervento al Summit sull’ICT ha anche evidenziato che “i programmi di Telecom Italia e degli altri operatori sembrano compatibili con questo obiettivo” .
Nel frattempo, il lavoro da fare è ancora tanto e rilevante è capire e testare, a livello regionale, quale sia lo stato dell’arte delle infrastrutture e dei servizi digitali.
“Stiamo individuando i casi di successo e identificheremo delle proposte di policy per lo sviluppo della banda larga e dei servizi digitali” ha detto altresì Galateri. “Una volta completata l’analisi di benchmark delle infrastrutture e dei servizi presenti in ogni Regione, saremo pronti a consultarci con le associazioni territoriali, coordinate dalle Confindustrie regionali, per discutere e raccogliere le proposte di policy più idonee per soddisfare le reali esigenze delle imprese”.
Per sviluppare adeguatamente policy regionali però, sempre secondo Galateri, “serve un soggetto aggregatore forte che raccolga le esigenze di un territorio e che promuova l’iniziativa sia verso le istituzioni pubbliche che verso quelle private”. In quest’ottica “ritengo che una realtà quale l’associazione territoriale di Confindustria sia assolutamente idonea per questo ruolo”.
Non solo, anche i finanziamenti devono essere tali e necessari a garantire la diffusione della banda larga sull’intero territorio nazionale. “Spesso i finanziamenti non rispondono alle esigenze di redditività di gruppi di telecomunicazione privati – ha ribadito il delegato Confindustria – Per cui, diventa necessario studiare delle forme di collaborazione tra pubblico e privato, in particolare con le tutte quelle imprese che utilizzano i servizi a banda larga”.
L’impegno, pertanto, deve essere corale e di certo quello di Telecom Italia c’è, come è emerso anche nel corso del colloquio che sempre questa mattina, Galateri ha avuto con il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, per approfondire la questione anche dal punto di vista delle iniziative che la Regione sta portando avanti al fine di eliminare il divario digitale attraverso due investimenti importanti: il primo che porterà al collegamento con la fibra ottica di 50 centrali telefoniche per un investimento di 10 milioni di euro, di cui 4 stanziati dalla Regione Umbria e 6 dal ministero per le Politiche economiche. Investimento che consentirà a Telecom Italia di portare la linea Adsl su tutte quelle zone attualmente scoperte. L’altra importante iniziativa, consiste invece nell’abbattimento del digital divide attraverso il progetto regionale che abilita l’accesso a internet in banda larga in 354 aree caratterizzate dalla carenza del servizio, e interessa ben 42 Comuni umbri.