Francia
Dopo “l’importante lavoro di pedagogia con Google” per cercare di sensibilizzare a convincere il popolare motore di ricerca a rispettare i diritti degli autori e delle biblioteche, e dopo l’intesa che Google ha siglato nei giorni scorsi con Hachette Livre per la digitalizzare dei libri della casa editrice francese controllata dal gruppo Lagardere, il ministro della Cultura Frederic Mitterrand ritorna sull’argomento e auspica si possa ora proseguire nella strada intrapresa per “andare anche più a fondo e proteggere il settore”.
Un ulteriore lavoro che trova spazio nella consapevolezza, oltre che nella necessità, di definire e rendere immediatamente esecutivo “un accordo quadro tra Google e tutti gli editori francesi, in modo che l’intera filiera sia su un piede di uguaglianza”. Secondo il ministro francese, infatti, “non si tratta di essere invitati a raggiungere un accordo ma di costruirlo insieme’.
Quello che è stato firmato tra Google e Hachette per la digitalizzazione di circa 50 mila opere tra letteratura generica, testi universitari e manuali di documentazione, e che di fatto ha determinato l’avvio della tregua tra la nota casa editrice transalpina e la multinazionale americana grazie all’accordo che fissa le nuove clausole per la digitalizzazione delle opere in lingua francese ancora coperte da diritto d’autore – ma non inserite nei cataloghi e quindi, fuori dai circuiti commerciali tradizionali – per Mitterrand è solo un protocollo.
“L’accordo definitivo – ha precisato – arriverà solo tra sei mesi”. Il tempo necessario “per definire un quadro che sarà poi valido per tutti gli operatori del settore’. In Francia ha aggiunto altresì il ministro “esistono migliaia di editori che non hanno le dimensioni sufficienti per trattare da sole con Google”.
E’, di fatto, difficile per le piccole realtà editoriali rapportarsi con le capacità tecniche ed economiche della multinazionale americana. La stessa, che appena ieri, è sbarcata anche in Tv con il primo spot pubblicitario trasmesso da Télévision Francaise1.
I primi 60 secondi per pubblicizzare sul piccolo schermo l’iniziativa tra i suoi utenti, e che secondo quanto riportato dal quotidiano le Figaro, sono costati all’azienda ben 300 mila euro. Il passaggio realizzato da Google, è stato reso visibile anche sul canale YouTube e mostra schermate con ricerche di termini tipici e specialità Made in France.