Premier Vs Rai: scoppia nuovo ‘caso’ sull’intervento telefonico a Ballarò. Il presidente Garimberti difende Floris

di Antonietta Bruno |

Tra critiche e polemiche si fa spazio la necessità di ricorrere al voto sulle mozioni parlamentari a tutela del pluralismo dell'informazione.

Italia


L'intervento di Silvio Berlusconi a Ballarò

“Non è la prima volta che mi capita di esprimermi su una telefonata del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Ballarò, una trasmissione che, a mio avviso, rispetta quei canoni di pluralismo che sono cardine del servizio pubblico. Credo che, come in una precedente occasione in cui definii ‘impeccabile’ la sua conduzione, anche stavolta Giovanni Floris si sia comportato in modo corretto nei toni e nei modi facendo il suo mestiere di giornalista e cercando di porre delle domande al presidente del Consiglio che poco prima aveva annunciato la sua disponibilità a rispondere”. E’ questo il commento del presidente della Rai Paolo Garimberti, intervenuto sulla questione che ieri sera ha creato un ‘nuovo caso Rai’ in diretta. Un copione già visto, in cui il presidente del Consiglio si è infuriato con il conduttore della trasmissione – stavolta il pomo della discordia è la questione rifiuti in Campania – e ha definito il servizio proposto dalla trasmissione “mistificatorio”. “È la solita prepotenza” ha detto in diretta il Premier e, rivolgendosi a Floris, ha tuonato: “Lei crede che la Rai sia sua invece è pagata da tutti gli italiani. Siete dei mistificatori, è la solita tecnica che non può funzionare con me, che di Tv, se permette, ne so più di lei”.

 

Tutto questo, ovviamente, non è piaciuto al presidente Rai che ha ribadito: “Non si può non notare che, nel clima che sta vivendo il Paese, il servizio pubblico radiotelevisivo sta diventando sempre di più terreno di scontro. Capisco le ragioni della politica – ha aggiunto – ma da presidente e da amministratore di questa azienda non posso che dire chiaramente che non mi piace affatto questa sorta di campagna elettorale anticipata, giocata sulla pelle della Rai”

 

Su una posizione decisamente opposta, è il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani che, in merito alla vicenda, ha detto “In Rai purtroppo ci sono solo trasmissioni molto orientate. Non voglio passare per quello che parla sempre male del servizio pubblico, ma è una constatazione di fatti: riesce difficile per la nostra parte politica restare sereni”.

 

Intanto, anche questa nuova e incresciosa vicenda rianima il dibattito sulla necessità di approvare nuove mozioni a tutela del pluralismo dell’informazione. A pensarla in questi termini è, tra gli altri, anche il deputato e capogruppo del Pd in Commissione Telecomunicazioni alla Camera, Michele Meta, “L’irruzione del Presidente del Consiglio nella puntata di Ballarò andata in onda ieri sera – ha detto l’esponente politico italiano – è una ragione in più per andare fino in fondo con il voto sulle mozioni parlamentari a tutela del pluralismo in Rai, calpestato da una concezione distorta e proprietaria dell`informazione del servizio pubblico”. “Se il Premier crede di potersi comportare da editore del servizio pubblico, giudicando i servizi della trasmissione di Floris, vuol dire che qualcosa non va – sottolinea altresì Meta – e che l’irrisolta anomalia di un capo di Governo ‘esperto di televisioni’ può solo aggravare i danni a viale Mazzini pregiudicando il lavoro di professionisti dell`informazione plurale, obiettiva e trasparente”.
 

E sempre sulla questione del pluralismo dell’informazione e sull’importanza di operare in forza a nuove e più precise disposizioni,  questa mattina sia il presidente Garimberti che il dg Mauro Masi, hanno ricevuto – seppure per altri questioni – una delegazione dei rappresentanti delle 32 ‘Associazioni per la vita’ presenti nel nostro Paese e che, assieme ai parlamentari dell’Udc Rocco Buttiglione, Lorenzo Cesa, Paola Binetti e Roberto Rao, hanno rinnovano ai vertici Rai la richiesta di diritto di replica a quanto sostenuto nella trasmissione ‘Vieni via con me’, sul caso Englaro e Welby. “Un atto dovuto – scrivono le associazioni in una nota stampa – nel rispetto del pluralismo e del contraddittorio, evitando che su tematiche e valori così importanti prevalga un’unica visione del mondo e delle cose”.

A questa richiesta, ha risposto Paolo Garimberti ricordando che la questione è già stata sollevata con il direttore di Rai 3 “nei termini prospettati dall’Udc e, presto, se ne riparlerà con il Consiglio di Amministrazione”.

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