Cellulare alla guida: il Senato approva nuove restrizioni per gli autisti

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L'uso alla guida consentito solo per le Forze armate e di polizia. Resta consentito consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani.

Italia


Telefonia mobile

La Commissione Lavori pubblici ha approvato in sede deliberante il ddl in materia di uso di apparecchi radiotelefonici durante la guida.

Il testo, che passa ora alla Camera intende introdurre una modifica all’articolo 173 del Nuovo codice della strada al fine di prevedere l’estensione del divieto di utilizzo di apparecchiature radiotelefoniche durante la guida “ai conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade e al trasporto di persone in conto terzi”.

L’utilizzo del cellulare alla guida è stato paragonato alla guida in stato di ebbrezza: secondo i dati contenuti nel rapporto Istat per l’anno 2009 sull’incidentalità stradale,  su 278.592 incidenti avvenuti nel 2008, 259.219 sono causati dal comportamento scorretto del conducente. Anche uno studio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità (Franco Taggi) – evidenzia, quindi, che il rischio relativo per chi utilizza il cellulare è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce), ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.
Lo studio, informa quindi che il degrado della capacità di guida determinato dall’uso del cellulare è simile a quello indotto da un’alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml).

L’analisi delle circostanze accertate o presunte di incidente mette in luce che, nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta, la velocità troppo elevata sono le cause più diffuse di incidente e costituiscono da sole il 44 per cento dei casi. Nell’ambito della guida distratta, l’utilizzo del telefonino durante la guida rappresenta uno dei fattori di più alta incidentalità.

“A fronte di tali dati – ha sottolineato il relatore del ddl, Enrico Musso – la previsione normativa che consente l’utilizzo di apparecchiature radiotelefoniche durante la guida ai conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade e al trasporto di persone in conto terzi appare, oggi, del tutto ingiustificata e contraria all’obiettivo generale della sicurezza stradale”.

 

Gli studi a riprova del fatto che usare il cellulare mentre si sta guidando comporta un rischio elevato di provocare un incidente sono tantissimi: è appurato che una distrazione di soli due secondi a 100 km/h fa percorrere alla nostra macchina 56 metri prima di percepire un ostacolo, poi fra tempo di reazione (un secondo) e frenata in condizioni ottimali ne servono altri 71. Totale 127 metri prima di riuscire a fermare il veicolo.
È noto, inoltre, che usare il cellulare mentre si è alla guida provoca un ‘invecchiamento’ delle capacità di reazione: in sostanza, se un ragazzo di 20 anni si mette al volante parlando al cellulare, i suoi tempi di reazione sono gli stessi di un guidatore di 70 anni senza cellulare. È come subire un invecchiamento immediato, dicono gli esperti.

L’estensione del divieto, ha affermato Musso, ha quindi “il solo scopo di aumentare il livello di sicurezza sulle strade e sulle autostrade del Paese e di eliminare una delle possibili cause di distrazione alla guida che possono recare pregiudizio non solo a chi le utilizza in modo improprio, ma anche a terzi”.

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