Tlc: frenano profitti e investimenti, ma prosegue l’impegno ETNO nello sviluppo di nuove infrastrutture per uscire dalla crisi

di Alessandra Talarico |

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I dati contenuti nell’Annual Economic Report forniscono un quadro in chiaro-scuro: a fronte della continua crescita della banda larga, sia fissa che mobile, scendono dell’1,4% i profitti legati al mobile, che rappresentano la metà del fatturato totale, e del 3,1% quelli da rete fissa, mentre cresce del 638% l’uso del VoIP, che contava a fine 2009 oltre 54 milioni di utenti.

 

I membri di ETNO – l’associazione degli ex monopolisti delle telecomunicazioni, che raggruppa 35 operatori di 41 Paesi – hanno generato nel 2009 un fatturato complessivo di 276 miliardi di euro, e continuano a rappresentare i due terzi degli investimenti nel settore, incluso lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga.

Sulla base dei dati contenuti nel primo Annual Economic Report preparato con IDATE, il giro d’affari complessivo del settore è diminuito nel 2009 del 2,2% – una percentuale comunque inferiore all’andamento generale dell’economia e al rallentamento segnato in altri settori dell’ICT – e, come conseguenza della crisi economica e dell’incertezza normativa, gli investimenti sono scesi del 6,4% rispetto al 2008, a 42,2 miliardi di euro.
Per l’intero 2010, i profitti aggregati continueranno a diminuire, ma a un ritmo più lento (per una riduzione inferiore all’1%), mentre gli investimenti dovrebbero restare sugli stessi livelli del 2009.

 

Il declino ha interessato ha interessato tutti i mercati europei, ma è stato più brusco (-2,1%) nei nuovi Stati membri, che ancora nel 2008 avevano registrato un crescita molto importante (+4,4%), mentre i mercati occidentali avevano già iniziato a rallentare.
A fronte della continua crescita nella penetrazione della banda larga, sia fissa che mobile (cresciuta, rispettivamente del 2% e del 9%), scendono dell’1,4% i profitti legati ai servizi mobili, che rappresentano comunque la metà del giro d’affari totale del settore e del 3,1% quelli da rete fissa, mentre cresce del 638% sui 5 anni passati l’uso del VoIP, che contava a fine 2009 oltre 54 milioni di utenti.

 

“In entrambi i sotto-segmenti mobile e fisso, i servizi voce sono stati particolarmente colpiti e la restante crescita nei servizi dati e internet non ha potuto compensare questo calo”, ha affermato Didier Pouillot, responsabile Telecom Economics Practice, IDATE.

“In questo contesto – ha aggiunto – le attività dei membri ETNO sono state colpite soprattutto nei servizi tradizionali al dettaglio e nei servizi regolamentati all’ingrosso. Tuttavia, essi ancora rappresentano più o meno il 70% del fatturato totale del settore, mentre i loro investimenti ‘tangibili’ in Europa sono ammontati a 27 miliardi di euro, con una media pari al 12% dei loro profitti regionali”.

 

Il declino, paragonato agli anni scorsi, è stato significativo sia per quanto riguarda le reti fisse (da 17,3 miliardi nel 2008 a 15,5 miliardi nel 2009) che le reti mobili (da 12,6 a 11,7 miliardi).

In un contesto di mutazione strutturale del settore e in un contesto economico particolarmente difficile, tuttavia, i membri ETNO hanno continuato a svolgere un ruolo di primo piano, in particolare nel contesto degli investimenti nelle reti internet di nuova generazione (FTTx): alla fine del 2009,  il 63% delle connessioni in fibra ottica era stato realizzato dai gruppi che rientrano nell’associazione, che hanno dovuto competere non solo con le altre telco, ma anche con gli operatori via cavo e diversi altri ‘newcomer’ (utilities, autorità locali, ecc). In totale, il numero di abitazioni raggiunte dall’FTTH/B ha raggiunto quota 17,1 milioni (38,7 se si includono altre tecnologie come il VDSL o FTTLA), ma il numero totale di utenti dei servizi in fibra ottica si attesta ad appena 2,6 milioni.

In totale, i membri ETNO hanno dedicato il 14,4% dei loro profitti agli investimenti nel fisso ma – sottolinea l’associazione – bisogna fare di più per convincere gli utenti a passare alle nuove tecnologie, con sforzi maggiori nel marketing dei servizi, più che nel roll out delle reti.

In Italia, secondo i dati forniti da ETNO, sono 2,49 milioni le abitazioni raggiunte dalla fibra ottica (capofila la Germania con 9,5 milioni di abitazioni ‘passate’ dalla fibra ottica).  Con un fatturato 2009 di 27,1 miliardi di euro, Telecom Italia risulta al nono posto globale e al 5° in Europa.

 

Riguardo, infine, l’adozione della banda larga, ETNO segnala vistose differente tra le diverse aree dell’Europa: nei Paesi occidentali la percentuale è del 28% – con Danimarca, Paesi Bassi, Svizzera e Norvegia in testa con una densità superiore al 35% – ma scende attorno al 10% nell’Est Europa. La crescita, a fine 2009, si attestava la 9%, con 11 milioni di nuovi utenti connessi alla banda larga fissa.

Tra i servizi più utilizzati, il video streaming – ogni giorno, nel 2009, sono stati visti oltre 1 miliardo di video – e i social network, che in Italia sono frequentati dal 76% degli utenti internet. Il numero di utenti Facebook, in particolare, è cresciuto nel nostro Paese del 272%, dai 382 mila iscritti di febbraio 2008 agli oltre 10 milioni a febbraio 2009.

 

La penetrazione mobile si attesta in Europa al 126%, mentre il numero di utenti IPTV è  cresciuto nel 2009 del 43% a 12,2 milioni di abitazioni. Le vendite effettuate tramite internet sono cresciute mediamente del 22%.

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