Europa
Il gruppo media Lagardere, in vista dell’introduzione in Borsa di Canal+, prevista per la primavera del 2011, metterà le proprie quote sul mercato. La conferma è arrivata direttore finanziario Dominique d’Hinnin, che ha sottolineato come Vivendi, che controlla l’80% del capitale della Pay Tv, al momento non ha mostrato interesse per l’acquisizione della partecipazione, ma non si esclude che l’operazione per il controllo totale del gruppo possa essere conclusa in un prossimo futuro.
D’Hinnin, tuttavia, non ha fornito ulteriori dettagli circa il valore della partecipazione di Lagardere in Canal+, che gli analisti hanno comunque stimato tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro.
Il gruppo Vivendi, ha affermato quindi il direttore finanziario, conta di conservare le proprie liquidità per acquisire la quota del 44% detenuta da Vodafone in SFR.
Il Ceo di Vivendi, Jean-Bernard Levy, a margine di un convegno sulle TLC in corso in questi a Barcellona, ha quindi spiegato che Vivendi, prima di avviare i negoziati con Vodafone su SFR attende il resto del pagamento, circa 3,8 miliardi di dollari, legato alla vendita di parte della sua quota nell’americana NBC Universal. Il conglomerato media, proprietario di diverse società attive nel campo della musica e dei videogiochi, ha infatti venduto, per 2 miliardi di dollari, il 7,66% del gruppo NBC Universal alla General Electric, e si appresta a ricevere il pagamento della vendita dell’ulteriore 12,34%. Secondo il CFO di Vivendi, Philippe Capron, la somma dovrebbe pervenire entro fine anno, al più tardi, a inizio 2011.
Il valore della quota di Vodafone in SFR è stato stimato tra i 6 e i 9 miliardi di euro: il gruppo di Vittorio Colao ne ha annunciato la vendita nell’ambito del processo di dismissione delle quote di minoranza acquisite nel corso degli ultimi 10 anni, che ha portato alla creazione di una divisione ad hoc, che fa capo allo stesso Ceo, e che si occuperà di “massimizzare” il valore di alcune partecipazioni.
L’acquisto della quota SFR non ancora in suo possesso, lascerebbe a Vivendi il pieno controllo della sua maggiore divisione: l’operatore mobile, secondo in Francia solo a Orange (France Telecom) ha generato lo scorso anno più della metà dell’Ebitda di Vivendi, circa 4 miliardi di euro. Nel primo semestre dell’anno, i profitti sono cresciuti dell’1,8% a 6,25 miliardi di euro.
Vodafone, da canto suo, avrebbe a disposizione maggiori risorse per concentrarsi sull’espansione nei mercati emergenti e l’accelerazione di Vivendi darebbe anche al gruppo la possibilità di uscire dal mercato francese prima che l’ingresso del quarto operatore mobile – Free Mobile (Iliad) nel 2012 – scateni una nuova guerra delle tariffe su un mercato in cui, attualmente, i costi dei servizi telefonici sono abbastanza alti. Secondo i dati Ocse, un abbonamento annuale in Francia costa circa 440 euro, contro 206 euro in Gran Bretagna e 340 euro in Italia.