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Con l’obiettivo di diventare punto di riferimento anche dei fashionisti, Google ha lanciato un motore di ricerca consacrato alla moda. Si chiama Boutiques.com e nasce dalle fondamenta di Like.com, acquisito dal gruppo di Mountain View lo scorso anno per 100 milioni di dollari.
Boutiques.com, avvalendosi di curatori in carne ossa e tecnologie di riconoscimento visivo e apprendimento automatico, raccomanda agli utenti quale vestito o accessorio risponde meglio alle loro esigenze, con tanto di strumenti per realizzare un guardaroba adatto al proprio stile. Il sito, tuttavia, non vende direttamente le merci, ma si avvale di centinaia di commercianti online, da Ralph Lauren a Steve Madden e Juicy Couture e ridirige gli utenti sui siti dove possono essere acquistate.
La mossa di Google rientra nella volontà del gruppo di conquistare una fetta di un mercato molto appetitoso – che negli Usa nel 2009 ha generato un fatturato di circa 19 miliardi di dollari – e in cui sono già attivi i concorrenti Amazon e eBay.
Per la realizzazione del sito, attualmente disponibile solo negli Usa e prettamente per un pubblico femminile, Google ha lavorato con centinaia di fashion-maker – celebrità, stilisti, blogger e designer – come Oscar de la Renta e Scoop NYC così da creare un ‘archivio’ di abiti e accessori alla moda e insegnare loro come funzionano gli algoritmi del sistema. Algoritmi che non funzionano come per le ricerche web: i commercianti, infatti, pagano per essere indicizzati e pagano anche se gli utenti finiscono per comprare qualcosa sul loro sito.
Ogni utente, tra l’altro, può creare la propria ‘boutique’ e seguire le novità di altri membri, sulla scia della passione crescente per tutto quanto fa ‘social’.
La società – ha spiegato Munjal Shah – sta anche sviluppando nuovi strumenti atti a indirizzare gli utenti che effettuano ricerche inerenti alla moda su Boutiques.com, ma il suo logo è totalmente assente dal sito e Google è menzionato soltanto nella sezione ‘chi siamo’ e ‘aiuto’.