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Festival eBook: editori a confronto. Paolo Gentiloni: ‘sostenere l’eBook innanzitutto con l’accesso alla rete sempre e ovunque’

Italia


Ha avuto inizio oggi ad Abbadia San Salvatore il primo festival nazionale dedicato all’eBook. Una vetrina culturale che trova spazio in un progetto ancora più ampio che mira ad una valutazione più attenta, utile a colmare lacune e trovare risposte adeguate alle numerose possibilità di utilizzo del libro digitale.  

 

‘Il libro nell’era dell’eBook, come cambieranno le abitudini dei lettori il mestiere di autore, il mercato, la didattica, con l’avvento del digitale?” il titolo dell’evento al quale hanno preso parte, tra gli altri, di Giuseppe Baldi (direzione Sviluppo Multimediale Giunti Scuola);  Raffaele Barberio (direttore responsabile di Key4biz e eBook.it); Alberto Castelvecchi (fondatore editore di Alberto Castelvecchi Editore); Ricky Cavallero (direttore generale di Libri Mondadori); Corrado Falco (amministratore delegato Amtec); Luisa Ferrini (Editorial Office -Customer Service Science Section Edizioni, Scuola Normale Superiore di Pisa); Paolo Gentiloni (ex Ministro delle Comunicazioni, responsabile Comunicazione Pd); Renato Salvetti (direttore Generale di Edigita) Patrizia Mantengoli (vicesindaco di Abbadia San Salvatore); Michele Mezza (vicedirettore Rai International);  Antonio Tombolini (Ad Simplicissimus Book Farm); Giampaolo Colletti (presidente della federazione italiana delle micro web tv); Lorenzo Avanzati (sindaco di Abbadia) e Simone Bezzin (presidente della Provincia di Siena).

 

Nomi illustri del panorama librario italiano che assieme ad editori, autori, rappresentanti politici ma anche docenti e operatori scolastici, sollecitati dalla giornalista e scrittrice Daniela Brancati, hanno cercato di approfondire l’interessante tematica che, appunto, non tocca solo ambiti specifici ma coinvolge un pubblico ben più ampio e variegato.

Un nuovo modo di leggere ma che non si svincola ancora dalle tradizioni poiché, come evidenziato dal direttore generale della Libri Mondadori Ricky Cavallero,  “continua ad esserci una forte spinta conservatrice di chi fa l’editore di carta“.

Il mondo del libro però sta cambiando – a rilento in Italia dove l’aumento delle vendite si prevede per questo Natale – e questo non può che essere un motivo in più perché anche la politica italiana si interessi al passaggio. Alla trasformazione del mercato da cartaceo a digitale.

 

“Una scommessa” l’eBook “che parte dal 2006 – ha detto l’Ad di Simplicissimus Book Farm Antonio Tombolini – da quando cioè, c’è stata l’intuizione che nuovi strumenti potessero aprire nuove strade. La mia tesi – ha aggiunto – è stata quella che il libro nasce in digitale già da qualche decennio. Tutti da anni scriviamo con il computer e tutti i temi vengono trattati sul computer e riprodotti su carta. Quel contenuto però, era difficile da trasportare sui dispositivi digitali disponibili in quel momento. L’arrivo dell’inchiostro elettronico che ha rotto quella barriera e che oggi consente, a mio avviso, di salvaguardare un futuro anche per la forma del libro così come lo conosciamo. La nostra idea di fondo – ha concluso Tombolini – è che questa fase da una parte tenderà a dare un futuro al libro tradizionale, dall’altra porterà meccanismi di trasformazione del libro stesso“.

 

Necessità di cambiare le regole per adeguarsi a un mondo che cambia, ma che deve affrontare problematiche quali il fenomeno della pirateria in rete e quindi del download illegale, o anche, nel nostro Paese, l’interoperabilità dei diversi device o ancora la riduzione dell’Iva dal 20 al 4%. Problematica questa, già sollevata dal direttore responsabile di Key4biz e eBook.it Raffaele Barberio, che in tal senso ha avviato una campagna ad hoc per sensibilizzare l’opinione pubblica oltre che la classe politica italiana, ad intervenire opportunamente eguagliando l’imposta del libro digitale a quello cartaceo. Di questo, oltre a Gentiloni, che ha evidenziato il ruolo dell’Europa che dovrà certamente adeguarsi all’andamento del mercato prossimo ad esplodere – si è soffermato a lungo Cavallero anche in virtù del fatto che  tante e diverse sono le aspettative all’interno della Comunità europea. “In Francia, ad esempio, si è partiti già un anno fa mentre in Italia, i cui dati di mercato sono ancora ad una percentuale del ‘0,’ il boom si ipotizza per il prossimo Natale”.

 

Per entrambi, dunque, tanti gli ostacoli ancora da superare ed, in primis, proprio il fatto che l’eBook viene considerato un servizio e non un prodotto. C’è poi il ‘precedente’ spagnolo con la presa di posizione del governo Zapatero, poi multato dalla Comunità Europea, per avere abbassato arbitrariamente l’Iva e quindi superato le regole comunitarie. Da qui la domanda. Cosa farà la Comunità Europea quando la popolazione degli Stati membri andrà ad acquistare libri in Paesi al di fuori della Comunità?

 

La risposta, probabilmente, solo dopo l’assestamento del mercato. E l’assestamento del mercato, per Paolo Gentiloni, sarà determinante anche per risolvere la questione del diritto d’autore, regolata in Italia da norme ormai inadeguate, e che in rete non può essere equiparato a quello della Siae. “La normativa nazionale sul Copyright – ha detto – va aggiornata anche sul piano europeo perché ora non possiamo più parlare di riproduzione bensì di utilizzazione”. Norme da cambiare, anche per quanto riguarda le cosiddette ‘armi repressive’ da trasformare in “offerte di mercato legali in rete e a prezzi competitivi”. Ultima sfida politica per l’ex ministro delle Comunicazioni, sarà la questione del regime burocratico italiano del Wi-Fi. “La grande sfida per la politica italiana – ha rimarcato Gentiloni – non è fare il Piano straordinario per portare 100 mega nelle case degli italiani, bensì interconnettere i pezzi di rete che si stanno via via realizzando in tutto il paese a macchia di leopardo. Se non facciano questo, rischiamo di trovarci da una parte l’eBook e dall’altra una Adsl che non ci permette scaricare i contenuti nè legalmente nè illegalmente”.

 

Una prima giornata intensa, dunque, e ricca di dibattiti, di visioni differenti sugli approcci da adottare e di coloriti scambi di opinioni sulle mille sfaccettature al centro dell’evoluzione dal libro tradizionale a quello digitale. Opinioni diverse, ma tutte attente a non cadere nell’equivoco che si tratti di una battaglia tra il vecchio e il nuovo. Come ha sottolineato Raffaele Barberio non si deve “guardare con lenti vecchie ad un mondo nuovo”, bensì dare spazio ed opportunità di crescita alla digitalizzazione dell’editoria. Un fenomeno questo, che ovviamente presenta anche nuovi scenari e ridisegna gerarchie e nuovi ruoli quali, ad esempio, quello delle reti di distribuzione del prodotto – le librerie tradizionali – destinate ad un ridimensionamento a livello globale.

 

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