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Tlc: conti in chiaroscuro per Telefonica. Deludenti i risultati sul mercato domestico, bene il Sudamerica

Europa


Il mercato domestico pesa sui conti di Telefonica: il maggiore operatore tlc europeo, socio di Telecom Italia attraverso la holding Telco (di cui è il maggior azionista con il 46,1%) ha annunciato un utile netto in crescita del 65,6% nei primi nove mesi dell’anno a 8,84 miliardi di euro. Un risultato generato prevalentemente dalla rivalutazione delle attività brasiliane dopo la chiusura dell’affaire Vivo e che si rivelato inferiore alle attese degli analisti, che avevano indicato una crescita del 72,1% a 9,19 miliardi. I ricavi, invece, sono cresciuti del 6% a 44,28 miliardi di euro e sono, dunque, in linea con il consensus del +5,8%.

 

Il fatturato domestico, funestato dalla difficile congiuntura economica e da una competizione sempre più serrata, in effetti, è sceso del 4,2% nel corso dei primi nove mesi del 2010 e rappresenta il 30% del giro d’affari totale. Le performance hanno quindi beneficiato prevalentemente della  posta straordinaria positiva per 3,5 miliardi legata alla rivalutazione di Vivo, dopo l’acquisizione delle quote di capitale in mano a Portugal Telecom, conclusa in seguito a un lungo tira e molla tra i due gruppi europei.

 

In America Latina i ricavi sono cresciuti del 10,7% e rappresentano attualmente il 40% del totale. In Europa, Spagna esclusa, il fatturato è cresciuto dell’11,8%.

Il gruppo ha infine confermato il dividendo e gli obiettivi fino al 2012.

 

Trimestre in chiaroscuro anche per la britannica BT, che ha chiuso il periodo tra giugno e settembre con ricavi in calo del 3% a 5 miliardi, in linea comunque con le attese per 4,9 miliardi di euro. L’utile adjusted è invece cresciuto del 3% a 1,45 miliardi rispetto a stime per 1,4 miliardi.

La società ha quindi rivisto al rialzo le stime sull’Ebitda, che dovrebbe arrivare a circa 5,8 miliardi di sterline contro le precedenti previsioni di 5,6 miliardi, e prevede di raggiungere anche il target sul free cash flow di 2 miliardi di sterline due anni prima del previsto.

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