Rai: il Dg Mauro Masi presenta un piano di recupero di 100 mln di euro. Nell’occhio del ciclone centinaia di ‘evasori’ del canone speciale

di Antonietta Bruno |

E mentre continuano le operazioni di voto per il referendum di sfiducia al Dg, il Cda accoglie la proposta di nomina di Alberto Maccari a direttore ad interim di Rai Parlamento.

Italia


Mauro Masi

Un nuovo piano di investimenti straordinari per recuperare almeno 100 milioni di euro dall’evasione dei canoni speciali Rai, è stato presentato dal direttore generale dell’azienda di viale Mazzini, Mauro Masi al Consiglio di amministrazione. Una mossa ‘a costo zero’ per l’azienda e che, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, porterà non pochi benefici alla Rai a partire dal potenziamento della struttura già esistente e composta da 120 unità, all’ingaggio di ulteriori 50 agenti mandatari che saranno retribuiti attraverso provvigioni.

 

I canoni speciali, che riguardano nello specifico il possesso di uno o più apparecchi utilizzati all’interno di attività commerciali, e che quindi portano introiti diretti o indiretti nelle casse dei possessori, possono arrivare a toccare il tetto massimo di 6.510,13 euro e sono tenuti a pagarli non solo i proprietari di alberghi, bar, ristoranti e uffici, ma anche enti, amministrazioni pubbliche e imprese che ne fanno uso. In totale, circa 960 mila esercizi. Di questi però, secondo i dati allo stato conosciuti, solo 263 mila sarebbero quelli con abbonamento per un introito annuo di 60 milioni di euro. Da qui, la presunzione di evasione dei canoni speciali del 60% pari a circa 700 mila esercizi attualmente non abbonati e, pari ancora, a circa 102 milioni di euro.

 

“Il canone Rai come si evince dai dati – ha sottolinea Mauro Masi – è la tassa più evasa. Per questo motivo, nei prossimi giorni verrà richiesta alla Guardia di Finanza un’azione straordinaria di verifica presso gli esercizi pubblici per accertare l’avvenuto pagamento del dovuto.

 

Il provvedimento però, ha da subito scatenato la protesta da parte degli esercenti e, in particolar modo, della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che non appena appresa la notizia ha provveduto a diramare una nota stampa nella quale spiega “Nessun problema per bar e ristoranti in merito al pagamento del canone Rai. La tassa obbligatoria dovuta per il possesso del televisore è sempre stata pagata dai pubblici esercizi che ne sono dotati. Prova ne è il controllo serrato da parte di Siae ed ultimamente anche da parte di Scf (consorzio fonografici) con cui da tempo Fipe si relaziona e stipula convenzioni”. “Bene fa il direttore Masi a tirare in ballo uffici, enti, amministrazioni pubbliche e imprese – continua la Fipe – poichè forse non è loro consuetudine tenere a mente questa tassa e subire i controlli di una eventuale evasione. Oltretutto, è proprio la Rai a ricordare che gli abbonamenti speciali sono 263 mila: un numero molto vicino a quello dei pubblici esercizi che assieme agli alberghi non superano le 250 mila unità. Considerando che non tutti gli esercenti posseggono un televisore, i conti tornano”.
 

Una presa di posizione legittima ma anche contestata, dunque, e un piano di recupero straordinario e delicato, ora al vaglio del Cda che nella stessa giornata, ha invece accolto l’altra proposta formulata dal direttore Mauro Masi circa la nomina di Alberto Maccari a nuovo direttore di Rai Parlamento. Incarico al momento ad interim il suo, considerata sia l’attuale responsabilità alla guida dei notiziari regionali della Tv pubblica, sia della presentazione del nuovo pacchetto di nomine all’interno dell’Azienda, che Masi già avrebbe dovuto proporre al Consiglio di Amministrazione. Presentazione che non è ancora avvenuta a causa di contestazioni che, di fatto, hanno preceduto l’ufficializzazione dei nominativi pensati.

 

Mauro Masi, dunque, continua a lavorare e a proporre soluzioni per rilanciare un’azienda in crisi per via, in parte, anche di decisioni fortemente contestate prese da lui stesso, al centro in questi giorni di forti polemiche e addirittura di una consultazione di sfiducia da parte dei giornalisti della Rai, dei sindacati e delle associazioni di categoria che da ieri si stanno recando nelle opportune sedi per esprimere la propria valutazione rispetto al suo operato. Operazioni poledi voto – alle 16.30 di oggi oltre mille i votanti che si sono recati nei 37 seggi distribuiti tra testate nazionali e redazioni regionali – il cui esito si saprà non prima di domani sera. Ovvero, subito dopo lo spoglio delle schede a chiusura dei seggi prevista per le ore 18.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz