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Con una mossa che la dice lunga sulla crescente rivalità tra i grandi gruppi hi-tech, Google ha annunciato di voler bloccare l’accesso e l’importazione automatica dei contatti Gmail su Facebook e su altri siti, a meno che non si crei un flusso reciproco di scambi tra le diverse società. Il blocco dell’importazione dei contatti sarà messo in atto in maniera graduale e Google ha sottolineato che gli utenti potranno comunque scaricare i loro contatti manualmente.
Facebook ha fatto fin qui affidamento sui servizi di posta elettronica dei concorrenti – da Gmail a Hotmail – per consentire ai nuovi utenti di rintracciare i loro contatti già iscritti al servizio, ma il gruppo di Mountain View accusa il social network di attingere a man bassa dai dati degli utenti dei servizi Google, senza permettere a sua volta l’accesso ai dati dei suoi 500 milioni e passa di abbonati.
Google difende la sua decisione presentandola come una misura destinata a permettere agli utenti di aumentare il controllo sulle informazioni personali e in un comunicato spiega che i siti come Facebook conducono gli utenti in un “vicolo cieco di dati”.
Gli analisti sostengono tuttavia che la decisione si iscriva piuttosto nella lotta per la supremazia tra i due gruppi, con Google in netta difficoltà di fronte al successo planetario riscosso dalle reti sociali, che hanno inglobato dentro di sé molti dei servizi offerti anche da Google, come la posta elettronica e la chat. La società – che deve le sue ricchezze alla ricerca online e alla pubblicità a essa collegata – starebbe dunque tentando di fa valere il suo peso per guadagnare maggiore accesso alle informazioni degli utenti Facebook, così da migliorare le proprie funzioni di ricerca e renderle più ‘social’.
Il trend della ‘social web search’ è stato in effetti inaugurato da Microsoft il mese scorso: il gruppo di Redmond ha siglato un accordo con Facebook per rendere più personale l’esperienza di ricerca, unendo le opinioni degli utenti ai risultati che, quindi, non sarebbero più dettati da un algoritmo o dalla popolarità di un sito.
Facebook, in sostanza, permetterà a Bing di accedere e pescare dalle informazioni pubbliche dei profili degli utenti, per consentire l’offerta di risultati di ricerca personalizzati sulla base degli interessi individuali. Bing, quindi, nell’esporre i risultati di ricerca, prenderà in considerazione i dati postati su Facebook, come i ‘like’ o le preferenze, portando la ricerca web verso una nuova direzione rispetto ai servizi ‘content-centric’ offerti attualmente da Google, che è il più usato motore di ricerca al mondo.
“Google controllava il vecchio web ‘content-centric’ – ha spiegato l’analista Gartner Ray Valdes – mentre da Facebook e Microsoft nascerà la ‘ricerca sociale’ ed è su questo piano che si giocherà il conflitto nei prossimi anni”.