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Il successo dei tablet fa ben sperare per il futuro dell’editoria digitale, ma è ancora presto per decretare la fine del libro cartaceo, che continuerà a esercitare il suo fascino ancora per molto tempo.
E’ quanto emerge da uno studio condotto su 3.000 persone in Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone e Corea da Bain & Cie e presentato nell’ambito del Forum d’Avignone, dedicato a “cultura, media ed economia”.
In base ai dati emersi dallo studio, entro il 2015, una percentuale compresa tra il 15 e il 20% dei lettori – dal 3-5% di oggi – si sarà dotato di un supporto digitale, spinto all’acquisto da un prezzo che corrisponde alle attese. La soglia psicologica per l’acquisto di un lettore ‘puro’ (e-reader) è di 200 euro (il Kindle di Amazon ne costa 139). Di contro, il prezzo dei tablet supera di molto la ‘soglia psicologica’ dei 200-300 euro (l’iPad ne costa circa 500).
Un altro elemento in favore del mercato della lettura digitale, Bain & Cie lo intravede nel fatto che il 70% del mercato del libro è concentrato in un numero esiguo di lettori che acquistano una ventina di libri l’anno e l’eBook sembra rafforzare questa tendenza. Eccetto che in Germania, i possessori di un lettore e-reader sostengono di leggere più di prima e solo il 7% dichiara di leggere meno. Una percentuale inferiore al 5%, quindi, afferma di leggere soltanto libri ottenuti gratuitamente – opere divenute di dominio pubblico, passate da qualche amico o piratate – probabilmente perché l’età media degli adepti della lettura digitale è decisamente superiore rispetto agli adolescenti che hanno mandato in crisi l’industria discografica appena si è avuta la possibilità di fruire di contenuti gratuiti (o illegali) sul web.
Ma il merito, sottolinea lo studio, va anche al processo di semplificazione dell’atto d’acquisto e alla “portabilità della biblioteca’ su diversi supporti, nonché all’effetto novità legato alla voglia di sperimentare un prodotto tecnologicamente innovativo.
Resta comunque forte l’attaccamento ai libri cartacei: il 41% degli intervistati dichiara, infatti, di non potersi privare dell’esperienza della carta. L’eBook, spiegano quindi i curatori dello studio, non dovrebbe quindi soppiantare brutalmente i libri di carta come, ad esempio, i Cd hanno fatto col vinile. Secondo i curatori dello studio, insomma, libri digitali e cartacei continueranno a coesistere per molto tempo: troppo forte, infatti, è ancora l’attaccamento al libro tradizionale, che si odora, si sfoglia e a cui certamente ci si lega molto di più che a un file digitale.
Se la facilità di acquisto e la possibilità di leggere un libro digitale sono determinanti per l’adozione del libro elettronico, per più del 40% degli intervistati è il prezzo il vero motore per l’adozione di questo modello di lettura: in questo caso, a differenza di quanto accaduto nel mercato della musica digitale – dove Apple ha imposto il prezzo di 99 centesimi a brano – la frammentazione della distribuzione tra Amazon, Apple, Barnes & Noble e vari altri attori dovrebbe permettere agli editori di mantenere il loro prezzo online.
Ed è proprio il ruolo degli editori a rappresentare un altro elemento molto importante per il mercato dell’eBook: il passaggio al digitale necessita infatti un maggiore valore aggiunto, più immaginazione e creatività, al fine di creare un’offerta legale, attraente e remunerativa che sappia distinguersi da quella cartacea.
Secondo i curatori dello studio, infine, “…l’apparente stabilità del mercato letterario potrebbe nascondere una rivoluzione silenziosa”, con il digitale che potrebbe arrivare a rappresentare in un futuro non troppo lontano tra il 20% e il 28% dei profitti dell’industria. In ragione di questa migrazione, dunque, sono attesi cambiamenti importanti anche sul versante delle reti di distribuzione – le librerie dunque – sul loro numero, sulla loro stessa natura.