BSkyB: Rupert Murdoch ancora nell’occhio del ciclone. Ora anche il governo britannico apre un’inchiesta sul caso

di Antonietta Bruno |

Ad un giorno dalla notifica di News Corp a Bruxelles dell'operazione per il controllo dell'emittente, il ministro Cable si rivolge all'Ofcom. Intanto il gruppo registra buoni risultati nel settore della pubblicità.

Gran Bretagna


BSkyB

Continua il braccio di ferro tra il magnate Rupert Murdoch – proprietario della News Corp – e il ministro delle Attività produttive Vincent Cable.

Il membro del governo britannico che già più volte, accogliendo le istanze degli editori del Paese preoccupati per la volontà insistente di Murdoch a volere acquisire il 61% delle quote di BSkyB – peraltro già in parte sua per il 39% – ha investito del problema l’Ofcom – con la richiesta di esaminare l’offerta di News Corp nell’interesse del pluralismo dell’informazione e questo anche in virtù del fatto che, Murdoch è anche proprietario del Sun, News of the World, Times e Sunday Times.

Tutte testate che assieme già rappresentano un terzo della diffusione nazionale, per cui, l’acquisizione di nuove quote media lo renderebbero ancora più forte.

 

Tutto questo Cable vuole evitarlo e a meno di 24 ore dalla notifica del progetto di acquisto da parte della News Corp a Bruxelles, il governo britannico apre un’inchiesta sul ‘caso’ e la pronuncia si attende entro il prossimo 31 dicembre.

 

Attesa, c’è però anche per quel che riguarda l’operato della Commissione Europea anche se il via libero all’acquisizione totale dell’azienda di produzione e trasmissione televisiva britannica dovrà in ogni caso darlo proprio il ministro Cable.

 

L’esecutivo europeo avrà tempo fino al prossimo 8 dicembre per valutare se l’offerta di Murdoch – ferma a 7,8 miliardi di sterline (circa 8,94 miliardi di euro) – ma già ritenuta insufficiente dalla direzione di BSkyB che ne aveva respinto l’offerta, può essere considerata valida o meno. Oltre alla parte economica, la Commissione Europea – e ora i tempi potrebbero ulteriormente slittare – dovrà tenere conto dei tanti cori dei ‘No’  degli editori britannici che già in precedenza si erano rivolti al governo londinese, per via della possibile, ma alquanto reale concentrazione del potere mediatico nelle mani di una sola persona.

 

Nuovi fastidi per Rupert Murdoch, dunque, che dovrà mettere in conto nuove battaglie e questo a poche ore dalla buona notizia rivelata dai risultati ottenuti nel primo trimestre fiscale, sul piano della pubblicità.

 

Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, l’utile societario della News Corp è cresciuto del 36% grazie alle entrate legate alle reclame della Tv via cavo e dei quotidiani. Percentuale che in termini di entrate è pari a 775 milioni di dollari e 30 centesimi per azione – 204 milioni di dollari in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando l’utile era di 571 milioni di dollari (22 centesimi per azione).

Questo dato, oltre a fare rivedere in meglio le previsioni degli analisti che avevano ipotizzato un’utile di 27 centesimi per azione, ha contribuito ad aumentare il giro d’affari della società del 3,2% portandolo a ben 7,43 miliardi di dollari.

Capitale buono per Rupert Murdoch che ha affermato “La progressiva crescita dei canali televisivi nuovi e di quelli consolidati a livello globale e la ripresa della pubblicità ci mettono in posizione straordinaria per una redditizia espansione negli anni a venire” e ribadisce “E’ nostro dovere continuare a investire in queste attività assicurando il meglio nelle news, nello sport e nell’intrattenimento. Le nostre attività di programmazione via cavo continuano a trainare News Corporation”.

Una grande soddisfazione che appena ieri lo aveva ulteriormente spinto a non mollare la presa riguardo, appunto, l’acquisizione totale di BSkyB che in questi ultimi tempi pare sia diventato il suo unico obiettivo da raggiungere. Una battaglia personale che solo entro la fine dell’anno si riuscirà a capire a quali possibili risvolti si potrà appordare.

 

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