ICT: cresce l’uso delle tecnologie nelle PA, ma manca pianificazione per l’eGovernment

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L’Istat ha presentato oggi i principali risultati della rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) nelle Amministrazioni pubbliche locali – Regioni e Province autonome, Province, Comuni e Comunità montane –  svolta nell’ambito del sistema delle statistiche sulla Società dell’informazione, che tiene conto sia degli orientamenti comunitari relativi al settore delle imprese e delle famiglie, sia delle esigenze conoscitive nazionali in materia.

Dall’indagine emerge innanzitutto un mosaico di modalità organizzative nell’utilizzo delle tecnologie ICT tra le diverse amministrazioni locali: se infatti 20 Regioni su 22 e l’85,3% delle Province hanno dichiarato di disporre nella propria struttura di uno o più uffici autonomi di informatica, nelle Comunità montane e nei Comuni le percentuali sono molto più contenute, rispettivamente il 21,8% e il 15,3%.

Le Regioni,  in particolare in quelle dell’Italia centrale, con 8,3 addetti ogni 100 dipendenti, si aggiudicano la quota più elevata di addetti che svolgono in maniera prevalente o esclusiva un’attività legata all’ICT, rispetto al totale del personale delle amministrazioni, seguite dalle Comunità montane e dalle Province (rispettivamente 2,3 e 2,0 addetti) e dai Comuni, che con l’1,6% si collocano leggermente al di sotto della media nazionale (1,9 addetti). Molto utilizzata, soprattutto per le funzioni di gestione e manutenzione hardware e software, è invece la modalità di gestione delle funzioni ICT in outsourcing: si rivolgono a personale esterno – soprattutto nell’ambito dello sviluppo software e della formazione ICT – principalmente i Comuni di grandi dimensioni: l’84,3% dei Comuni sopra i 60.000 abitanti ha sviluppato il software in outsourcing e il 68,8% ha utilizzato società esterne per la formazione ICT contro, rispettivamente, il 50,7% e il 31,2% dei Comuni più piccoli.

 

L’Istat nota quindi come sia ancora decisamente bassa la percentuale di enti locali (13,8%) che ha formalizzato in un documento di pianificazione la strategia di acquisizione e utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, definendone obiettivi e linee guida per la realizzazione delle azioni di eGovernment.

Per quanto riguarda l’uso dei sistemi informatici nelle attività gestionali, nel 2009 si è registrato, per tutte le amministrazioni locali, un ampio utilizzo dell’informatizzazione in rete nella gestione della contabilità, del protocollo e dei pagamenti, mentre meno informatizzate sono risultate le attività legate alle relazioni col pubblico, e alla gestione di bandi e concorsi. Nei comuni, l’attività per la quale si è maggiormente fatto ricorso all’informatizzazione in rete è stata la gestione dei servizi anagrafici (75,8%), mentre nelle Province è particolarmente diffusa la gestione della contabilità e del protocollo (98,0%).

Pressoché totale nelle amministrazioni locali (92,3%), l’adozione del protocollo informatico anche se la maggior parte di esse, ad eccezione di quelle regionali, ha attuato unicamente lo stadio base del protocollo informatico, mentre assai meno frequente è la realizzazione dello stadio di gestione documentale (22,5%) e ancor meno quello dell’intera gestione del workflow documentale (6,5%).
 

Per quanto concerne quindi la connettività internet, risulta quindi il collegamento alla rete è presente nella quasi totalità delle amministrazioni locali (99,9%); la connessione in banda larga è utilizzata dall’83,6% degli enti locali del Nord-est fino al 71,5% delle amministrazioni locali del Nord-ovest. Il 72,9% dei dipendenti delle amministrazioni locali risulta avere accesso ad Internet. Tra le amministrazioni locali che utilizzano una connessione in banda larga, quella più utilizzata è l’xDSL (74,7 per cento); la connessione senza fili (Wi-Fi, Hyperlan, WiMax, ecc.) è impiegata nel 35,1% dei Comuni e nel 63,6% delle Regioni con banda larga.

 

Nel 2009, risultava dotato di sistemi di posta elettronica il 98% delle amministrazioni locali e il 62,6%utilizzava sistemi di posta elettronica certificata (Pec).

Ancora decisamente sotto utilizzato, invece, il VoIP, che pure consente notevoli risparmi sulla bolletta telefonica: la tecnologia è usata dal 16,1% degli enti locali e dal 15,3% dei Comuni con connessione a Internet. Assume sempre più importanza anche  la possibilità di scambiare messaggi aventi valore legale attraverso l’adozione della firma digitale: ne fa uso il 56,6% delle amministrazioni comunali, il 95,5% delle Regioni e il 98% delle Province.

Il 91,3 per cento delle amministrazioni locali risulta attualmente dotato di un sito web istituzionale, ormai  diffuso nella totalità delle Regioni e delle Province, mentre per quanto riguarda i servizi disponibili online, nel 2009, l’89,8% delle amministrazioni con sito web ha dichiarato di consentire agli utenti l’accesso a servizi di visualizzazione e/o acquisizione delle informazioni, il 76,7% la possibilità di scaricare modulistica, il 49,8% di inoltrarla on-line e il 44,8% l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto.
 

Infine, l’Istat fornisce anche qualche dato sulla spesa ICT delle amministrazioni locali, che nel 2008 è stata stimata per circa 1,3 miliardi di euro, ossia circa lo 0,5% delle spese totali per il complesso delle amministrazioni considerate. (a.t.)

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