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TV: Murdoch sempre più vicino al controllo di BSkyB? Attesa per questa settimana la notifica dell’operazione alla Ue

Gran Bretagna


Potrebbe essere notificata al più tardi entro la fine di questa settimana l’intenzione della News Corp di Rupert Murdoch alla Commissione Europea, di acquistare il 61% non ancora in suo possesso della PayTv BSkyB.

Un’operazione contrastata, dai maggiori gruppi editoriali del Paese che hanno espresso a gran voce le loro perplessità legate più che altro alla salvaguardia del pluralismo dell’informazione che verrebbe compromesso dall’eccessivo potere che ricadrebbe in capo a Rupert Murdoch, proprietario di giornali e Tv e quindi in grado di condizionare diversi segmenti del mercato media britannico.

 

Tutto questo però, non ha fatto demordere il magnate australiano, proprietario già del 39% della piattaforma satellitare britannica, che ha pubblicamente ribadito la sua volontà d’acquisto della società proprio alla vigilia del resoconto della trimestrale che nel Regno Unito ha registrato profitti in crescita del 25%, (utile netto pari a 228 milioni di sterline). In quell’occasione, infatti, sfidando i cori dei contrari, il tycoon ha rilanciato la sua offerta di 7,8 miliardi di sterline, ritenuta però insufficiente dalla controparte.

 

La palla dunque, passa alla Commissione Europea che dovrà vagliare tutti i pro e i contro dell’operazione finanziaria; la violazione, eventualmente, delle regole della competizione e le ricadute oltre ai possibili rischi che un proprietario unico potrebbe avere per l’indipendenza dell’informazione.

Aspetto questo ultimo, che dovrà essere bene valutato soprattutto dal ministro della attività produttive della Gran Bretagna, Vince Cable. Toccherà a lui, infatti, valutare se dare il via libera o meno all’operazione.

 

Intanto in Italia, fa discutere il mancato ingresso di Sky Italia nell’azionariato e nel Consiglio d’amministrazione di Auditel, la società che raccoglie e pubblica dati sull’ascolto televisivo italiano e che negli anni è diventata il termometro che misura il successo delle trasmissioni del piccolo schermo. 

 

Nonostante il passaggio dall’analogico al digitale terrestre, infatti, la società presieduta da Giulio Malgara e guidata dal direttore generale Walter Pancini – è ancora ad un punto fermo non solo per le questioni legate al riassetto azionario e all’adeguamento delle strutture e delle modalità di elaborazione dei dati, ma anche, appunto, per l’assenza di Sky Italia nell’azionariato e nel Cda, entrambi dominati  da Rai e Mediaset.

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