Gran Bretagna
Anche il Times di Londra avverte la crisi e da quando ha adottato la formula dell’accesso a pagamento delle notizie sul web, ha perso circa il 90% dei suoi lettori. Una percentuale altissima, ma che tutto sommato non preoccupa più di tanto il direttore del quotidiano di proprietà di News Corp, James Harding, che alle domande dei giornalisti ha replicato: “E’ meno di quanto ci aspettavamo”.
Un rischio calcolato, dunque, anche in virtù dell’avvio di un esperimento che la proprietà ha inteso testare – anche se il gruppo del magnate australiano già fa pagare l’accesso al Wall Street Journal – e i cui risultati trimestrali sono stati sin da subito oggetto di interesse da parte dell’editoria britannica.
Ma se da una parte si perdono quote di lettori, dall’altra la News International, ovvero l’altro ramo editoriale britannico della News Corp di Rupert Murdoch, bilancia i conti registrando nuovi abbonati. Da quanto è dato sapere, infatti, pare che i nuovi siti di Times e Sunday Times e le app per l’iPad di Apple, hanno registrato oltre 105 mila abbonati. Inoltre, altri 100 mila abbonati delle edizioni cartacee hanno attivato i loro account e possono usufruire della versione digitale gratuita.
“I tassi di rinnovo sono incoraggianti e ognuno dei nostri abbonati digitali è più impegnato con noi di molti utenti unici del precedente modello”. Ad esprimersi in questi termini, è Rebekah Brooks, amministratore delegato di News International, spiegando anche che i lettori pagano l’acceso quotidiano una sola sterlina, o due sterline per l’accesso online settimanale. L’applicazione per l’iPad costa invece 9,99 sterline al mese. ‘Queste cifre – ha proseguito la Brooks – mostrano come molte persone sono pronte a pagare per un giornalismo di qualità in formato digitale e questo non può che farci bene sperare per il futuro”.
I nuovi dispositivi per la lettura digitale, inoltre, aiutano il settore e controbilanciano il deficit. Basti pensare anche al Financial Times – il principale quotidiano economico-finanziario del Regno Unito – che nel terzo trimestre dell’anno ha registrato 189 mila abbonati, con un aumento del 50% rispetto a inizio 2010 e questo, sempre grazie al lancio dell’applicazione per l’iPad.
Rimanendo sempre in tema di fruizione online, anche il New York Times seguirà presto i suoi concorrenti e con il nuovo anno inizierà ad adottare la formula del ‘pay walls’, ovvero, l’accesso a pagamento ai contenuti per compensare i proventi della pubblicità online che non si sono rivelati all’altezza delle previsioni d’incasso.