Italia
I pericoli ai quali si può andare incontro navigando in rete sono tantissimi e le preoccupazioni degli italiani non sono da meno tant’è che da una recente analisi condotta dallo studio Security Index di Unisys, è emerso che il 76% degli intervistati è preoccupato circa la possibilità che qualcuno possa utilizzare le proprie carte di credito, e il 56% teme per la sicurezza degli acquisti e delle operazioni bancarie effettuati online. Il 60% ha affermato di limitare regolarmente l’accesso alle informazioni personali pubblicate sui siti di social networking mentre – e questo è il dato che più balza agli occhi – è che il 61% degli italiani contattati, pur evidenziando grande preoccupazione su furti d’identità e effetti del cybercrimine, di fatto non adotta le necessarie misure di sicurezza.
“Sembra esserci una dicotomia tra quel che i consumatori temono e quel che essi sono preparati a fare per salvaguardare la loro privacy”, ha dichiarato Roberto Tavano, Vice President Global Sales Enterprise Security Solutions di Unisys. “Da un lato gli italiani temono che qualcuno possa sottrarre le loro carte di credito o debito e sono dunque pronti a cambiare banca o retailer se non sono convinti che le loro identità siano tutelate adeguatamente, dall’altro non sembrano essere preparati a intraprendere le precauzioni necessarie per tutelare i loro dati da sé”.
In effetti, secondo quanto emerge da questo studio, circa la metà degli italiani, pari al 46% degli intervistati, si sono dimostrati restii a prendere i dovuti accorgimenti e come unica misura cautelare, hanno provvedono a farsi installare sul proprio Pc (nel 64% dei casi) un software antivirus credendo così di limitare i danni o, quantomeno, di prevenire il propagarsi di una ‘epidemia’ che in Italia, così come in tutti i paesi del mondo, non risparmia proprio nessuno.
Anche in questo caso, interessanti appaiono i dati che la stessa società di software e tecnologie assieme a Lieberman Research Group e Newspoll, hanno condotto a livello globale su base semestrale. Da questa analisi che ha coinvolto gli utenti del Brasile, dell’Europa, degli Stati Uniti; dell’Asia-Pacifico; dell’Australia, del Belgio, del Brasile, della Germania, di Hong Kong, della Nuova Zelanda, dei Paesi Bassi, della Spagna, del Regno Unito, i dati venuti fuori non si discostano molto da quelli degli italiani. Tutti temono gli attacchi della rete, insomma, tutti hanno paura di diventare il bersaglio predestinato di cybercriminali, ma ancora in tanti non sanno come intervenire o, se lo sanno, lo fanno in modo inadeguato.