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Nell’ambito del piano di investimenti sulla fibra ottica, l’ad di Telecom Italia, Franco Bernabè, ha annunciato l’avvio dei lavori di realizzazione a Catania della rete ultrabroadband da 100 Megabit al secondo, alla presenza del sindaco Raffaele Stancanelli, del presidente Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia Marco Romano e di Oscar Cicchetti – direttore Technology & Operations di telecom Italia.
Il piano sull’ultrabroadband di Telecom Italia prevede la copertura in fibra ottica di sei città italiane entro il 2010, in 13 città entro il 2012, per arrivare al 50% di copertura della popolazione e 138 città entro il 2018. Catania è la terza tappa di questo processo di infrastrutturazione, avviato da Roma e Milano, con cui Telecom Italia vuole dimostrare che “…la fibra ottica non è solo appannaggio delle grandi città, ma anche di zone con un potenziale ancora tutto da esplorare”.
“Abbiamo un piano importante anche per il mezzogiorno”, ha ribadito Bernabè, sottolineando quindi che la città siciliana parte per prima “…perché ha delle peculiarità importanti: è una città giovane con una Università importante e dinamica, ha delle infrastrutture, quelle della rete Socrate, che possono già essere utilizzate e poi è per noi una scommessa che fa capire come noi non lasciamo indietro il sud”.
‘Se c’è un Ponte sullo Stretto che parte velocemente è quello delle fibre ottiche’, ha detto ancora Bernabè che, sull’importanza di realizzare la fibra ottica nelle aree considerate meno remunerative, ha osservato ancora che “…Telecom Italia vuole essere il motore dell’innovazione sul territorio” dal momento che “…la competitività di un sistema territoriale è sempre più legata alla sua capacità di vivere in rete, di sviluppare i suoi nuovi usi e le nuove economie. La realizzazione di infrastrutture ultrabroadband e soprattutto la diffusione dei servizi che esse abilitano – ha aggiunto – possono dare un impulso importante ad una crescita economica sostenibile ed al miglioramento della qualità della vita”.
L’ad di Telecom Italia si è quindi soffermato coi giornalisti sul tema della società a capitale pubblico-privato che dovrebbe occuparsi di realizzare l’NGN anche nelle aree a scarsa remunerazione, dove è richiesto necessariamente l’intervento del Governo. Alcuni giorni fa, infatti, il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha affermato che governo e operatori sono vicinissimi a un accordo in tal senso.
“La data non è stata ancora fissata, quando lo sarà noi saremo disponibili: siamo pronti ad andare avanti’, ha spiegato Bernabè aggiungendo che nel frattempo, comunque, Telecom Italia andrà avanti con gli investimenti, così come previsto dal proprio piano industriale.
“La società unica – ha spiegato Bernabè – si baserà sul principio della sussidiarietà: significa che quando ci sono degli investimenti concreti da parte di un operatore, questi investimenti si fanno, anche perché altrimenti si tratterebbe di un rallentamento inutile, e di introdurre dei vincoli burocratici di cui non c’e’ bisogno. Staremo a vedere – ha aggiunto – chi ha dei piani concreti: noi li abbiamo”.
Ieri, intanto, è stata pubblicata in gazzetta Ufficiale la delibera Agcom sui test di prezzo. Può quindi partire l’iter per la commercializzazione dei servizi ultrabroadband a Roma e Milano.