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eHealth: oltre la metà dei farmaci venduti online non risponde ai requisiti reclamizzati

Italia


Acquistare prodotti online non sempre si è rivelata essere una scelta giusta, specie per quanto riguarda prodotti per la cura e la bellezza della persona. ma ora, quelli che erano consigli spassionati o semplici avvertimenti, diventano un vero e proprio grido d’allarme poiché oltre la metà dei farmaci commercializzati sul web, si sono rilevati dei bluff. A dirlo, sono le autorità di controllo che hanno accertato come una elevatissima percentuale di medicinali acquistati attraverso i canali di vendita online, presenta in realtà concentrazioni di principio attivo non corrispondenti a quelle dichiarate. In altri casi ancora, addirittura sostanze diverse da quelle indicate nel bugiardino o addirittura nessun principio attivo reclamizzato.

 

farmaci non farmaci, insomma, che meglio rendono il quadro del fenomeno della contraffazione dei farmaci in Italia, delineato dagli esperti intervenuti alla tavola rotonda organizzata da Mipharm e dal titolo ‘Le minacce alla qualità del farmaco’.

“Evitare di entrare in contatto con farmaci contraffatti nel nostro Paese – spiegano – è però molto facile: basta rivolgersi a farmacie e parafarmacie”.

Nel panorama internazionale, infatti, la rete di distribuzione farmaceutica italiana è considerata tra le più sicure grazie anche al sistema di tracciabilità attraverso il bollino ottico, che consente il monitoraggio dei medicinali dalla produzione alla consegna in farmacia, garantendo all’utente un elevato livello di sicurezza. Il rischio è inferiore allo 0,1% di fronte a una media europea dell’1% e a un preoccupante 6-7% a livello globale.

Ma fuori dai canali ufficiali, acquistare un farmaco contraffatto è abbastanza semplice. Basta collegarsi a internet, divenuto oggi il principale veicolo di distribuzione di farmaci contraffatti e illegali, e ordinare quanto desiderato, e questo a tutto vantaggio di un fenomeno pericoloso ma anche in forte aumento poiché ci ricorre un numero abbastanza alto di cittadini italiani.

 

Per far fronte a questo problema, nel luglio scorso la Commissione Igiene e sanità del Senato ha avviato un’indagine conoscitiva sul fenomeno della contraffazione e dell’e-commerce farmaceutico, alla quale è seguita, appena la scorsa settimana, la presentazione di una mozione sottoscritta da 80 senatori di maggioranza e opposizione per conferire maggior forza e autorevolezza alle proposte dell’indagine stessa.

 

“Proposte che – come sottolineato dal senatore del Pdl e segretario della Commissione competente Luigi D’Ambrosio Lettieri comprendono: l’evoluzione della normativa in ambito internazionale, con sostegno alla convenzione che introduce il reato di ‘crimine farmaceutico’; il potenziamento e il coordinamento delle azioni di contrasto al fenomeno, attraverso la sinergia tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti; il riconoscimento legislativo per Impact-Italia (la task force anticontraffazione composta da Aifa, Iss, ministero della Salute, Nas insieme ad altre istituzioni interessate a questo fenomeno, come il ministero dell’Interno, l’Agenzia delle dogane e il ministero dello Sviluppo economico; il coordinamento nazionale delle attività investigative, la certificazione dei siti e programmi di informazione alla collettività”.

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