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Fibra ottica: Google parte da Stanford con i test sulla rete da 1 Gbps

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Sono partiti, da 850 abitazioni di docenti e staff della Stanford University, i test sulla rete in fibra ottica da 1 gigabit di Google, che avanza spedito nelle sue sperimentazioni da Internet provider.

La società ha specificato che si tratta ancora di una fase sperimentale e che quella di Stanford è una rete separata da quella oggetto del bando lanciato all’inizio dell’anno per partecipare ai test sulla rete da 1 Gbps, cui hanno aderito centinaia di comunità. Google aveva fissato al 26 marzo il termine ultimo per partecipare al ‘concorso’ e ricevere accesso gratuito alla banda larga superveloce. I vincitori si conosceranno alla fine di quest’anno: prima di decidere bisognerà effettuare visite ai siti, incontrare gli amministratori locali e interpellare consulenti esterni per stabilire dove realizzare la rete.

Il progetto prevede il coinvolgimento di mezzo milione di americani e il Product Manager James Kelly ha spiegato che molte città si sono inventate gli stratagemmi più strani per attirare l’attenzione di Google: “…abbiamo visto città rinominate, video su YouTube, grandi manifestazioni pubbliche e centinaia di gruppi su Facebook, tutti con l’obiettivo di portare la banda ultra larga alle loro comunità”.
La città di Sarasota, in Florida, è stata temporaneamente ribattezzata ‘Google Island’ e il sindaco Richard Clapp è arrivato a lanciarsi in una vasca piena di squali per dimostrare la sua dedizione alla causa. A Duluth, Minnesota, il sindaco Don Ness è saltato nel Lake Superior.

Attualmente, la velocità media delle connessioni americane è di 4 Mbps, ma secondo il presidente della FCC, Julius Genachowski, nonostante i forti investimenti privati, l’ecosistema broadband degli Usa non è “forte come dovrebbe”. Aumentare la velocità di connessione contribuirebbe quindi alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla crescita economica.

Il progetto Residential Subdivision lanciato a Stanford rappresenta un passaggio fondamentale per raggiungere l’obiettivo di collegare in fibra ottica da 50 mila a mezzo milione di abitazioni negli Usa: “Saremo in grado di prendere quello che abbiamo imparato da questo test in scala ridotta per rendere più efficiente ed efficace il nostro progetto destinato alle comunità più grandi”, ha detto ancora Kelly.

La scelta è caduta su Stanford – che si trova a pochi chilometri dal Mountain View Campus – “alla luce dell’apertura dimostrata verso la sperimentazione di queste nuove tecnologie. La disposizione dei quartieri e il piccolo numero di abitazioni ne fanno un posto ideale per la fase di test e la sua localizzazione – a poche miglia da Google, renderanno più semplice per i nostri ingegneri seguire i progressi”.

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