Italia
Telecom Italia a margine di un incontro fiume durato circa 24 ora con i sindacati, ha sottoscritto presso la propria sede romana, l’accordo sull’applicazione dei contratti di solidarietà così come previsto dall’Accordo Quadro, già siglato presso il ministero, il 4 agosto scorso tra Uilcom- Uil; Slc-Cgil; Fistel-Cisl.
A renderlo noto, spiegando i termini dell’accordo – che ha trasformato gli oltre 6 mila esuberi in 3.900 mobilità volontarie e in 1.100 lavoratori da riconvertire professionalmente – oltre che la rilevanza sociale dei contratti che dall’8 novembre prossimo (entro dicembre saranno definiti i diversi piani formativi) e per una durata complessiva di due anni coinvolgeranno un totale di 29.204 persone – ad eccezione di alcune aree come Open Access soggetta alla mobilità volontaria – è la segreteria nazionale della Uilcom.
“Questo accordo – conferma il sindacato – conferma il giudizio positivo sulla formazione quale strumento moderno. Accompagnato alla solidarietà, l’accordo permetterà di riqualificare e quindi di reintegrare a pieno titolo migliaia di lavoratori all’interno del ciclo produttivo, non facendo disperdere il grande patrimonio professionale presente in azienda”.
Il segretario confederale della Cisl, Annamaria Furlan ha aggiunto “l’accordo stipulato tra la società di telefonia e le associazioni sindacali sui percorsi di riconversione, è positivo perchè con esso vengono salvaguardati posti di lavoro, professionalità e capacità competitiva d’impresa”.
“L’intesa siglata da Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, il Coordinamento Nazionale delle Rsu e l’azienda, prevede di applicare la mobilità volontaria esclusivamente sui settori di Open Access e di spalmare la solidarietà prevista dall’accordo su circa 30 mila lavoratori cui orario di lavoro sarà ridotto da un minimo del 3% ad un massimo del 15% l’anno, con impatti minimi sui singoli lavoratori” ha sottolineato ancora Alessandro Genovesi, segretario nazionale di Slc-Cgil. “L’accordo – ha aggiunto – conferma un processo di reinternalizzazioni di attività e di riconversione professionali che nei due anni di vigenza dell’accordo dovrebbero garantire il riassorbimento dei 1.100 esuberi e la riconversione dei lavoratori verso nuove attività. Un vasto piano di formazione e riconversione che riguarderà migliaia di lavoratori e sarà la leva decisiva, anche per prevenire al massimo ulteriori esuberi nel 2013. Ovviamente il sindacato – ha poi concluso – dovrà continuare a monitorare e a confrontarsi in modo continuativo e permanente con l’azienda”