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Yahoo!: gli utili raddoppiano, ma le previsioni deludono e cresce la pressione sul Ceo Carol Bartz

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Comincia a risalire la china Yahoo!, che nel terzo trimestre ha visto raddoppiare gli utili – a 396,1 milioni dollari (29 cents per azione), rispetto ai 186,1 milioni dollari (13 cents per azione) dello stesso periodo 2009 – su un fatturato di 1,6 miliardi di dollari, in crescita dell’1,6% e in linea con le previsioni della società, che attendeva utili compresi in un range tra 1,57 e 1,65 miliardi di dollari. Le vendite per la ricerca di annunci sono in calo del 7 per cento.

I risultati hanno beneficiato della vendita del sito di annunci Hot Jobs a Monster per 225 milioni di dollari – ma anche escludendo i ricavi derivanti dalla cessione, gli utili si sarebbero attestati a 16 cents per azione, 2 centesimi sopra le previsioni degli analisti – e della crescita dei ricavi legati all’advertising (+17%), ma lo stesso non hanno convinto gli analisti, che puntano il dito sul Ceo Carol Bartz, i cui sforzi non hanno comunque sortito alcun sostanziale miglioramento della posizione della società, in particolare nei confronti di Google, che nello stesso periodo ha registrato un aumento del fatturato del 23% a 7,29 miliardi di dollari. Per contrastare il gruppo di Mountain View, Yahoo! ha anche siglato un accordo per integrare sui suoi siti il motore di ricerca ‘semantico’ Bing di Microsoft.

Nella conference call per la presentazione dei risultati, Carol Bartz ha difeso il suo operato, sottolineando i miglioramenti apportati alla tecnologia Yahoo!, così come il raddoppio dei margini operativi, saliti nel trimestre al 12%.

“Stiamo lavorando per invertire anni di decrescita continua”, ha detto la Bartz, che però non ha commentato le voci circa un possibile interessamento all’acquisizione di Yahoo! da parte di alcune private equity, come Blackstone Group e Silver Lake Partners che si sarebbero già attivati, coinvolgendo anche AOL o la News Corp di Rupert Murdoch.
Secondo indiscrezioni, il gruppo starebbe anche pensando alla cessione di alcuni asset asiatici, tra cui la quota del 34,5% di Yahoo Japan e del 40% della cinese Alibaba Group. La cessione di quest’ultimo asset, in particolare, ridurrebbe il valore di mercato di Yahoo! di circa 20 miliardi di dollari, rendendo un accordo più probabile.

Ma la Bartz ha sottolineato che al momento la società non ha fretta di liberarsi di attività così importanti: “A oggi – ha affermato – nessuna compagnia straniera ha ottenuto i nostri stessi risultati sul mercato cinese”.

Yahoo! è uno dei siti più popolari al mondo ed è il secondo motore di ricerca più usato negli Usa dopo Google.

Per il quarto trimestre, la società prevede un fatturato – esclusi i costi di acquisizione di traffico – tra 1,13 e 1,23 miliardi dollari, inferiori al consensus degli analisti per 1,26 miliardi dollari.

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