Mondo
Sempre più persone si affidano alla rete per scoprire nuove realtà, per compiere suggestivi viaggi virtuali, per incontrare amici da ogni parte del mondo, spesso anche per svagarsi, per giocare con avversari simulati e per darsi a pazze compere stando comodamente seduti sulla poltrona di casa.
Un fenomeno quest’ultimo, che sta prendendo sempre più piede ma che purtroppo, non sempre soddisfa le aspettative dell’acquirente che lamenta sempre più truffe ed inganni a posteriori. Prodotti diversi da quelli presentati in rete, poco rispondenti alle caratteristiche indicate e in alcuni casi, mai recapitati pur dietro puntuale e regolare pagamento.
Truffe che si consumano sul web e che assumono caratteristiche ancora più pericolose quando ad essere offerto non è il classico prodotto di ultima generazione, bensì la consulenza di fantomatici guaritori o cosiddetti santoni, che sulla rete vendono consigli a persone disperate e promettono di sconfiggere ogni malattia. Proposte pericolose oltre che illegali, ma altamente proficui per chi li promuove, forti dei momenti bui di persone fragili, ammalate e quindi anche vulnerabili.
Un fenomeno purtroppo in crescita e nonostante le tante sollecitazioni a dubitare della veridicità delle ‘reclame’, che ha spinto Matteo Rampin e Ruben Caris a riesaminare e ribadire le loro teorie già pubblicate nel testo ‘Fraudologia. Teoria e tecniche della truffa’, un’analisi dettagliata dei meccanismi psicologici della truffa. I trucchi e le modalità che il truffatore usa per trarre in inganno le sue vittime.
“Le truffe sono da sempre un fenomeno sottovalutato perché le vittime che presentano denuncia solo una minima percentuale rispetto ai casi reali – spiegano – e questo accade perché ci si vergogna di dichiarare di essere stati ingannati. Altre volte ancora addirittura non ci si accorge neppure di esserlo stati perché ‘allettati’ da promesse che non conviene andare a riferire alle forze dell’ordine quali possono essere l’acquisto di merce di provenienza sospetta o altre situazioni equivoche”.
Una sorta di condizionamenti esterni che i due autori hanno voluto riportare nero su bianco in un testo che cerca di approfondire anche gli aspetti psicologici della truffa e gli inganni legati al paranormale.
“Tutti possiamo cadere in qualche inganno, ma alcune categorie sono più a rischio” ha rimarcato lo psichiatra e psicoterapeuta Rampin. “Le persone che attraversano un momento di particolare fragilità emotiva sono più vulnerabili. Anziani, vedovi, persone che vivono da sole, malati, persone affette da disagio psichico. Queste sono soprattutto vittime dei truffatori dell’occulto, quei ‘santoni’ che promettono la soluzione dei problemi esistenziali senza sforzo ma dietro pagamento in moneta sonante”.
“I truffatori poi – aggiunge e conclude Rampin – si sono adeguati ai tempi. Seguono le nuove tendenze e si avvalgono sempre più di canali come internet e nuove tecnologie informatiche. In questo caso, i meccanismi psicologici sono i medesimi di quelli delle truffe storiche, ma l’accesso a internet e i grandi numeri delle persone che popolano la rete determinano un aumento di questo tipo di raggiri”.
Poi il consiglio: “usare il buon senso e soprattutto ricordarsi che esistono le forze dell’ordine alle quali ci si deve rivolgere ogniqualvolta si sospetti che dietro la promessa di un guadagno facile, ci sia lo zampino di qualche furbacchione”.