Mondo
Resta ancora valida la volontà del magnate Rupert Murdoch di acquisire la restante quota del 61% della BSkyB, peraltro già controllata per il 39% dalla News Corp, così come resta alta la tensione, e i tentativi da parte della concorrenza, di evitare che il pieno controllo della Pay Tv sia concentrato nelle mani di un’unica persona che potrebbe fare il bello e il cattivo tempo senza dovere confrontarsi con altri ed eventuali soci.
L’ultimo in ordine di tempo a criticare aspramente la scalata di Murdoch alla BSkyB è stato Mark Thompson, direttore generale della BBC, intervenuto proprio per denunciare che il pluralismo nei mezzi di comunicazione, televisioni in primis ma anche ma anche giornali e internet, potrebbe essere compromesso dallo strapotere nel settore dei media e dell’informazione del tycoon australiano, che acquisendo il 61% di BSkyB che ancora non possiede avrebbe il pieno controllo sulle decisioni strategiche e, soprattutto sul flusso di cassa. Il che ha sollevato non poche polemiche e non poche sollecitazioni agli organi competenti, chiamati a porre il veto sull’operazione: la BBC, insieme ad altri gruppi media privati ha infatti scritto al ministro degli affari economici Vincent Cable – già sollecitato in tal senso anche dall’Ofcom – per chiedere un’attenta valutazione delle conseguenze dell’operazione sul pluralismo e l’indipendenza dei media.
Per l’acquisizione delle quote non ancora in suo possesso della Pay Tv via satellite, Rupert Murdoch aveva offerto 7,8 miliardi di sterline (oltre 700 pence per azione).
Cifra questa, non ritenuta adeguata al valore della società dal Cda, che oltre a chiedere almeno 800 pence per azione, aveva anche ha annunciato “tempi lunghi di negoziazione”.